Non avrete il mio odio, la storia vera che arriva stasera in tv su Rai Movie con tutta la sua forza.
Non avrete il mio odio torna in prima serata e porta con sé una storia vera che colpisce a freddo, senza gridare, senza rincorrere effetti speciali o premi prestigiosi. La potenza del film nasce da ciò che racconta e da come lo racconta. Antoine Leiris, giornalista francese, vive un dolore che molti ricordano attraverso le immagini degli attentati del Bataclan, ma la sua vicenda personale apre un varco diverso, più intimo, dove ogni gesto pesa e ogni silenzio brucia. Il film del 2022 ripercorre quei giorni con un ritmo che non affonda mai nel melodramma, perché il cuore della storia resta uno: la scelta di un uomo di non lasciarsi trasformare dall’odio.
Nei primi minuti conosciamo Antoine, interpretato da Pierre Deladonchamps, insieme alla moglie Hélène (Camélia Jordana) e al piccolo Melvil. La loro quotidianità ha il respiro delle famiglie che vivono, corrono e si incastrano tra impegni e risate. Poi arriva quella notte, quella ferita che spacca tutto. Hélène non torna a casa. Antoine resta solo con un bambino da proteggere e un dolore che non trova parole. La sua reazione diventa immediatamente un gesto pubblico: una lettera pubblicata su Facebook, poche righe che parlano di dignità, amore e resistenza. Quelle righe volano ovunque, rimbalzano sui media, entrano nelle case e nelle piazze, e diventano un simbolo.
Non avrete il mio odio è il film potentissimo stasera in tv, senza Oscar né record
Il film segue proprio questa traiettoria, dalla frattura al tentativo di rimettere in piedi una vita che non sarà più la stessa. Deladonchamps interpreta Antoine senza eccessi, lasciando che siano gli occhi a raccontare quello che la voce non riesce a pronunciare. Camélia Jordana appare in flashback e dona alla storia una luce che continua a pulsare anche quando manca. Zoé Iorio, nei panni di Melvil, riporta tutto alla dimensione più concreta: bisogna preparare la colazione, accompagnare un bambino, inventare una nuova normalità. La regia sceglie di non mostrare mai la violenza. Non perché la eviti, ma perché la conosciamo già. Qui lo sguardo rimane ancorato alle conseguenze, alle domande che arrivano dopo e alla tensione tra crollo e resistenza. La forza del film non dipende da Oscar, incassi o numeri da record.

Nasce da una sincerità che attraversa lo schermo e si sedimenta lentamente. Chi guarda Non avrete il mio odio in prima serata trova un film che non chiede preparazione o distacco. Arriva così com’è: autentico, essenziale, doloroso, ma capace di generare una responsabilità nuova verso le emozioni. Racconta una storia vera che non cerca alibi e non costruisce eroi. Racconta un padre che sceglie l’amore mentre il mondo gli spinge contro l’odio. Racconta la fragilità come forma di forza. Per questo il film stasera in tv su Rai Movie, resta uno di quei titoli che continuano a camminare anche dopo la visione. Non pretende nulla. Non vuole stupire. Però lascia un segno.
