Un tesoro nascosto del cinema italiano è gratis su RaiPlay: tratto da un romanzo che ha fatto la storia
Ci sono film che il tempo non consuma. Restano lì, silenziosi, a ricordarci che il grande cinema italiano non ha bisogno di effetti speciali per emozionare. Le ragazze di San Frediano è uno di questi. Nonostante porti la firma di Valerio Zurlini, uno dei registi più raffinati della nostra storia cinematografica, e nasca da un romanzo monumentale di Vasco Pratolini, oggi pochi lo citano accanto ai grandi classici. Eppure è un piccolo capolavoro da riscoprire e si può vedere gratis su RaiPlay, in tutta la sua grazia in bianco e nero. Nel cuore del quartiere di San Frediano, tra osterie, motorini e chiacchiere di strada, si muove Bob, meccanico, rubacuori, furbo quanto basta per illudere cinque ragazze contemporaneamente.
Ciascuna è convinta di essere la sola. Finché la verità non viene a galla, e le donne decidono di restituire al seduttore la sua stessa moneta. Non con violenza, ma con ironia, con quella forza tutta femminile che ribalta i ruoli e restituisce dignità. È una storia semplice, ma profondamente umana. E Zurlini, con la sua regia limpida e poetica, ne coglie tutta l’essenza: l’amore, la vendetta, il riscatto. Sullo sfondo, una Firenze viva, popolare, piena di musica e dialetto, di sorrisi e malinconie. Ogni scena è un frammento di vita vera, sospeso tra il neorealismo e la commedia.
Pratolini, il cantore dei quartieri e dei sentimenti anche su RaiPlay
Vasco Pratolini, autore del romanzo del 1949, non raccontava mai solo storie d’amore. Raccontava la gente, con la sua lingua, le sue abitudini, le sue contraddizioni. In Le ragazze di San Frediano dipinge un mondo dove le donne non sono comparse ma protagoniste: ironiche, fiere, capaci di farsi giustizia senza perdere grazia. La penna di Pratolini ha la stessa luce che illumina le strade del quartiere: calda, sincera, mai artefatta. È una scrittura che si respira, che sa di pane, vino e orgoglio popolare. Per Valerio Zurlini, Le ragazze di San Frediano rappresenta l’inizio di un percorso che lo porterà a dirigere film leggendari come Estate violenta e La ragazza con la valigia. Già qui si intravede il suo stile: pudore, eleganza, un amore profondo per i volti e per le emozioni.

Antonio Cifariello regala a Bob un’ironia irresistibile, mentre Rossana Podestà e Giovanna Ralli offrono interpretazioni piene di carattere, creando un equilibrio perfetto tra malinconia e sorriso. Questo non è solo un film: è una finestra aperta su un’Italia che non c’è più, ma che parla ancora al presente. È un racconto di libertà, di solidarietà femminile, di riscatto. È il cinema italiano nella sua forma più pura: quello che ti fa ridere, pensare, e a tratti commuovere, senza mai forzare la mano. In un’epoca di remake e storie costruite a tavolino, tornare a Zurlini e Pratolini è un atto di resistenza culturale. Un promemoria che la bellezza, quella autentica, non ha bisogno di clamore.
