Gli Sporcelli su Netflix: il film d’animazione che reinventa Roald Dahl con un’anima nuova.
Tra i titoli più visti della settimana su Netflix spicca Gli Sporcelli (The Twits), una delle sorprese più irriverenti e visivamente audaci dell’autunno. Non è solo un adattamento del celebre romanzo di Roald Dahl, ma una vera e propria rivoluzione narrativa e stilistica, che prende le distanze da tutti i rifacimenti precedenti dei mondi di Dahl, da La fabbrica di cioccolato a Il GGG per costruire qualcosa di completamente nuovo, più moderno, più profondo, e sorprendentemente attuale. Al centro della storia ci sono il Signor e la Signora Sporcelli, una coppia disgustosa e meschina che vive solo per farsi dispetti e diffondere cattiveria.
Nel film Netflix, però, la loro malvagità si spinge oltre: gli Sporcelli gestiscono un parco divertimenti nauseabondo chiamato Sporcellandia, e quando riescono a salire al potere nella loro città, la trasformano in un incubo distorto dove il caos regna sovrano. A contrastarli ci sono due orfani coraggiosi, Beesha e Bubsy, insieme a una famiglia di animali magici pronti a tutto pur di salvare la comunità. Da questa alleanza nasce un viaggio pieno di ritmo, trovate visive e momenti di pura immaginazione, dove l’ironia di Dahl si fonde con un linguaggio cinematografico moderno e di forte impatto visivo.
Perché Gli Sporcelli su Netflix è diverso dagli altri film ispirati a Dahl
Questa nuova versione, diretta da Phil Johnston (già sceneggiatore di Ralph Spaccatutto e Zootropolis), è molto più di un adattamento: è una reinterpretazione creativa. Netflix e il team di animazione hanno scelto di non seguire fedelmente il libro originale, ma di costruire un universo narrativo più ampio. Nuovi personaggi e un intreccio inedito. Il risultato è un film che mantiene la cattiveria grottesca tipica di Dahl, ma la incornicia in un racconto con cuore, ironia e una chiara riflessione sul potere della gentilezza. Dal punto di vista estetico, Gli Sporcelli è un piccolo gioiello d’animazione.

Phil Johnston si ispira a pellicole come Delicatessen e La città dei bambini perduti, creando un mondo dove ogni dettaglio è curato, ogni colore ha una funzione narrativa e l’atmosfera mescola ironia e inquietudine. Non è la classica animazione perfettina da studio americano: qui c’è artigianalità, imperfezione e follia creativa. Un mix che rende l’esperienza visiva sorprendente, anche per un pubblico adulto. La forza del film sta anche nei suoi temi. Pur nascendo da un racconto grottesco, diventa una parabola contemporanea sull’abuso di potere, la corruzione morale e l’importanza dell’empatia. I due giovani protagonisti rappresentano la speranza. Gli Sporcelli incarnano il lato più tossico della società moderna: l’arroganza, la crudeltà e la superficialità del potere.
Nonostante l’umorismo nero, il film conserva uno sguardo ottimista: anche la cattiveria più radicata può essere sconfitta con l’unione e il coraggio. Una lezione che Dahl avrebbe sicuramente approvato. Un film d’animazione che sorprende. È intelligente, irriverente, e allo stesso tempo capace di emozionare. Non cerca di imitare La fabbrica di cioccolato o Matilda, ma di spingersi oltre, portando la fantasia di Dahl in un terreno nuovo. È una visione consigliata a chi ama il cinema che osa e a chi pensa che le fiabe possano ancora dire qualcosa di importante agli adulti.
