Quasi invisibile, ma è un pugno allo stomaco: gioiello italiano spaventa i kolossal su RaiPlay

L’ascolto: il piccolo film che sta battendo i giganti su RaiPlay.

Un cortometraggio di appena venti minuti sta sorprendendo tutti su RaiPlay. L’ascolto di Giorgio Diritti è diventato, in pochi giorni, uno dei titoli più visti sulla piattaforma, superando film pluripremiati e grandi produzioni internazionali. Non è un caso: dietro la sua semplicità si nasconde una forza rara, quella dell’empatia. Diritti, già autore di opere intense come L’uomo che verrà e Volevo nascondermi, torna a raccontare i silenzi e le fragilità di chi spesso non ha voce. La protagonista è Emma, interpretata con sensibilità da Orietta Notari, una psicoterapeuta che ogni giorno accoglie nel suo studio bambini e adolescenti. Non servono effetti speciali, solo piccoli gesti, sguardi e pause. Attraverso il gioco e il silenzio, emergono paure e sogni, ma anche la necessità, urgente, di essere ascoltati davvero.

Dietro ogni seduta, il regista costruisce un microcosmo fatto di emozioni trattenute, in cui la parola “ascolto” non è solo il titolo, ma la chiave per comprendere il mondo interiore dei giovani protagonisti. Prodotto da Aranciafilm con Rai Cinema e sostenuto dall’Emilia-Romagna Film Commission, il corto fa parte del percorso formativo Bottega XNL – Fare Cinema, un laboratorio di talenti emergenti. È la dimostrazione che il cinema sociale italiano può ancora colpire al cuore senza ricorrere a grandi budget o star internazionali. L’ascolto ha conquistato la sezione Onde Corte – Proiezioni Speciali della rassegna Alice nella Città 2025 a Roma, ma è su RaiPlay che ha trovato la sua vera consacrazione: un pubblico trasversale, composto da genitori, insegnanti e ragazzi, lo ha trasformato in un piccolo fenomeno virale.

Il messaggio de L’ascolto su RaiPlay: ascoltare è un atto rivoluzionario

Il corto arriva in un momento storico in cui l’Italia ha appena istituito la Giornata Nazionale dell’Ascolto dei Minori (9 aprile 2025), un segno concreto della volontà di dare spazio alle voci dei più giovani. Diritti ne amplifica il messaggio, mostrando come l’ascolto non sia un gesto passivo ma un atto di cura. Ogni dialogo tra Emma e i suoi piccoli pazienti è un frammento di verità: c’è chi cerca attenzione, chi reprime il dolore, chi non riesce a parlare. Eppure, nel loro silenzio, si nasconde la parte più autentica dell’infanzia. La potenza de L’ascolto sta nel suo silenzio.

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Una scena da L’ascolto su RaiPlay

In venti minuti, Diritti riesce a condensare quello che molti film di due ore non riescono a dire: che i bambini non vogliono solo essere protetti, vogliono essere ascoltati. Il risultato è un’opera breve ma necessaria, che unisce delicatezza e denuncia sociale. Un cortometraggio che, contro ogni aspettativa, sta battendo i colossi premi Oscar su RaiPlay, ricordando a tutti che l’emozione non si misura in minuti, ma in intensità.

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