Mi fanno male i capelli: il film che trasforma la notte in un sogno di cinema e memoria stasera in tv.
Stasera in tv, in seconda serata su Rai 3 (intorno alle 00:40), arriva un titolo che vale davvero un’eccezione: Mi fanno male i capelli di Roberta Torre, con una Alba Rohrwacher in stato di grazia. Un film che non si guarda distrattamente, ma si vive come un viaggio emotivo, un omaggio struggente e luminoso a Monica Vitti, simbolo eterno del cinema italiano.
Sì, l’orario è tardo. Ma per un film così, vale la pena restare svegli. La protagonista, Monica, soffre di una malattia che le ruba la memoria, pezzo dopo pezzo. Per sopravvivere, si rifugia nel mondo che conosce meglio: quello del cinema.

Lì ritrova sé stessa attraverso le immagini e i personaggi interpretati da Monica Vitti, dai toni malinconici de Il deserto rosso alla leggerezza ironica di Dramma della gelosia. La regista Roberta Torre costruisce un racconto sospeso tra realtà e sogno, in cui la pellicola diventa memoria, e la memoria si fa pellicola. Le immagini fluttuano, si contaminano, si intrecciano in una danza delicata che restituisce tutta la potenza del ricordo. Mi fanno male i capelli non è solo un film su una donna che perde sé stessa: è una lettera d’amore al cinema e alla memoria collettiva italiana. Monica Vitti non compare mai fisicamente, ma aleggia ovunque: nei gesti, nelle battute, nelle luci che ricordano la fotografia di Antonioni. È un’eredità viva, che parla ancora al presente, perché ci ricorda quanto il cinema possa essere un rifugio quando la realtà diventa fragile.
Alba Rohrwacher e il mito di Monica Vitti: Rai 3 propone un’interpretazione che tocca il cuore
Torre rende omaggio alla Vitti con una regia raffinata e moderna: fonde materiali d’archivio con riprese originali, ricostruendo atmosfere che sembrano appartenere a un tempo sospeso.
La fotografia, curata con sensibilità pittorica, amplifica l’effetto nostalgia: ogni inquadratura sembra voler fermare un’emozione, trattenere un frammento di vita prima che svanisca. Alba Rohrwacher si conferma una delle attrici più intense del panorama italiano. Il suo volto, capace di passare dalla grazia al tormento in un respiro, accompagna lo spettatore in un percorso di smarrimento e rinascita. Il suo personaggio è fragile ma tenace, malinconico ma vitale, e nel suo modo di perdersi c’è una verità disarmante: la memoria può svanire, ma l’amore e l’arte restano.
Al suo fianco, Filippo Timi regala una prova densa di empatia, nel ruolo del marito che tenta di trattenere il filo dell’identità della donna amata. Insieme costruiscono un’intimità che commuove, un piccolo miracolo di verità emotiva. Non è un film facile, ma è uno di quelli che restano dentro, come un profumo lontano o una fotografia ritrovata per caso. La seconda serata su Rai 3 diventa così un invito a rallentare, a concedersi la bellezza di un cinema che parla di noi, della nostra memoria, della paura di dimenticare e del bisogno di ricordare. In un panorama dominato da ritmi frenetici e immagini usa e getta, Mi fanno male i capelli è una boccata d’arte, di grazia e di verità. Un film stasera in tv che chiede attenzione, ma in cambio regala qualcosa di raro: la possibilità di emozionarsi davvero.
