Mangia al ristorante di Cannavacciuolo, bufera per il conto: “C’è gente che non arriva a fine mese”

A cena da Antonino Cannavacciuolo: l’influencer racconta tutto su Villa Crespi (e i social si dividono).

Provare prima di giudicare. È con questo spirito che un noto influencer gastronomico ha deciso di concedersi una cena a Villa Crespi, il ristorante tre stelle Michelin di Antonino Cannavacciuolo sul Lago d’Orta. Il suo racconto, pubblicato online dopo l’esperienza, ha fatto subito discutere: c’è chi lo applaude per la sincerità e chi, guardando il conto finale, storce il naso. “Un viaggio gastronomico unico”, ammette @marco.in.cucina, descrivendo ogni piatto con precisione e meraviglia. L’inizio è un crescendo: foie gras, cannolo al ragù e gnocco fritto al grano saraceno, poi la ricciola al carpione, pane fragrante, grissini croccanti e un burro “delicatissimo”.

@marco.in.cucina

Cosa si mangia davvero da Cannavacciuolo? Te lo racconto io! Un viaggio tra sapori ed emozioni nel ristorante di Villa Crespi, dal benvenuto dello chef al dolce finale. Ti racconto piatto per piatto e il prezzo finale. #villacrespi #cannavacciuolo #antoninocannavacciuolo #foodtok #foodlovers #foodblogger #foodies #marcoincucina #foodart #gourmet #foodporn

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Seguono scampi crudi alla pizzaiola, una versione lontana da quella casalinga ma perfettamente bilanciata, e linguine ai calamari, cotte alla perfezione, con un profumo di mare autentico. La triglia, lavorata con eleganza, lascia il posto al manzo, morbido e succoso. Il finale è pura poesia: un pre-dessert leggero e poi la celebre pastiera scomposta, simbolo della Napoli di Cannavacciuolo, con ricotta setosa e frolla impeccabile. “Il dolce di una Napoli che guarda al futuro”, dice, visibilmente conquistato. Il prezzo? 330 euro a testa. Ogni centesimo speso per un’esperienza che resta, fa capire l’influencer, che cnferma che Bisogna provare per capire davvero cosa si nasconde dietro la parola alta cucina. Ma i commenti sotto il post raccontano un’altra storia.

Mangia da Antonino Cannavacciuolo: i commenti non approvano il conto

“Basta per un aperitivo”, ironizza un utente riferendosi alle portate. “Dopo passi in pizzeria”, aggiunge un altro. Molti faticano a comprendere il valore di un menù degustazione di questo livello, anche se firmato da uno degli chef più amati d’Italia. Eppure, Villa Crespi non è solo un ristorante: è un luogo simbolo dell’eccellenza italiana. Costruita nel 1879 da Cristoforo Benigno Crespi, affascinato dall’architettura moresca, la villa domina il Lago d’Orta con le sue decorazioni arabeggianti e un fascino d’altri tempi. Dal 1999, Cannavacciuolo e la moglie Cinzia Primatesta l’hanno trasformata in un relais d’élite con camere da sogno e una cucina che unisce Piemonte e Campania in piatti che raccontano emozioni, non solo sapori.

antonino cannavacciuolo
Alcuni dei commenti all’esperienza di @marco.in.cucina da Cannavacciuolo

Chi varca la soglia di questo locale non entra in un semplice ristorante, ma in un racconto di profumi e memoria, di tecnica e cuore. Per questo, forse, il dibattito sui social non avrà mai una risposta univoca. C’è chi pensa al prezzo, e chi al valore di un’esperienza irripetibile. E l’influencer, con calma, risponde ai critici e smonta le critiche ritenendosi più che soddisfatto del viaggio culinario. Non è dunque uscito affamato, ma felice. Non tutto va misurato in grammi: certe emozioni  (e prodotti di qualità) pesano di più.

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