Balene su Rai 1, un tonfo che nessuno voleva: qual è il difetto più palese della fiction con Veronica Pivetti

Balene – Amiche per sempre doveva essere la sorpresa dell’anno, ma Veronica Pivetti sembra interpretare sempre lo stesso ruolo.

Balene – Amiche per sempre, la nuova fiction Rai con Veronica Pivetti e Carla Signoris, è arrivata su Rai 1 con l’obiettivo dichiarato di raccontare l’amicizia tra donne mature, la resilienza e la capacità di reinventarsi dopo un dolore. Tuttavia, dopo poche puntate, la sensazione diffusa tra gli spettatori più affezionati alla serialità Rai è quella di un forte déjà vu. L’opera, pur confezionata con cura e sostenuta da due interpreti solide, finisce per evocare in modo quasi inevitabile i precedenti televisivi che hanno segnato la carriera di Pivetti, da Provaci ancora prof! a La ladra. In Balene, Pivetti interpreta Evelina Maggi, una donna di sessant’anni che, insieme all’amica Milla Cappiello (Signoris), affronta il lutto per la scomparsa di un’amica comune. Tra emozioni sospese, ironia e un pizzico di mistero, le due si trovano a indagare su circostanze ambigue legate alla morte della compagna di vita.

La trama alterna toni drammatici e momenti di leggerezza, nel solco di quella formula che il pubblico Rai conosce bene: un intreccio che mescola il giallo e la commedia, con protagoniste che si muovono tra sentimenti, intuizioni e un forte senso di giustizia personale. Fin qui tutto funziona. Ma il problema nasce proprio da questa riconoscibilità. Chi ha seguito le passate fiction della Pivetti si accorge subito di trovarsi davanti a un personaggio che, pur con un nome e una storia diversa, sembra un’estensione naturale di Camilla Baudino, la prof-investigatrice di Provaci ancora prof!, o della Eva de La ladra, la ladra redenta e dal cuore grande.

Lo schema che si ripete per Balene – Amiche per sempre su Rai 1

In tutte e tre le serie, la protagonista è una donna intelligente, ironica e coraggiosa, spinta più dal senso umano che dal rigore delle regole. Una figura empatica, dotata di intuito, che finisce per immischiarsi in indagini o misteri apparentemente più grandi di lei, trovando sempre la chiave giusta per risolverli. È un modello di personaggio che ha funzionato a lungo e che ha reso Veronica Pivetti una delle interpreti più amate della televisione pubblica, ma che in Balene, sembra non trovare un’evoluzione significativa. La storia appare quasi come una variazione su un tema già conosciuto: cambiano i volti accanto a lei, muta l’ambientazione, ma la dinamica resta la stessa.

balene - amiche per sempre
Una scena da Balene su Rai 1

Persino la scrittura, per quanto solida, gioca su sicurezze narrative: la coppia femminile che si sostiene, il mistero da risolvere, l’ironia come collante emotivo. Tutto è piacevole, ma prevedibile. E la fiction, nel tentativo di rassicurare lo spettatore con atmosfere familiari, rinuncia a quell’imprevedibilità che avrebbe potuto renderla davvero nuova. Veronica Pivetti rimane una garanzia. La sua presenza scenica, la capacità di alternare dramma e leggerezza e quel tono disincantato che la contraddistingue sono ancora irresistibili. Tuttavia, la sua bravura non basta a scacciare l’impressione di trovarsi davanti a un personaggio già visto, solo più maturo e meno brillante. In un panorama televisivo sempre più competitivo, dove le fiction cercano un linguaggio più moderno e dinamico, Balene si muove su binari troppo conosciuti. È un prodotto rassicurante, ideale per il pubblico fedele della prima serata Rai, ma difficilmente sorprendente per chi cerca novità.

Un déjà vu elegante, ma statico

Alla fine, Balene – Amiche per sempre resta una fiction curata e recitata con grazia, ma incapace di scuotere davvero lo spettatore. È come rivedere un vecchio film con attori amatissimi: si sorride, ci si emoziona, ma tutto scorre in modo prevedibile. La sensazione è quella di ritrovare una vecchia amica, quella che conosci a memoria, che ti rassicura, ma che ormai non riesce più a sorprenderti. E forse, per un’attrice come Veronica Pivetti, sarebbe arrivato il momento di osare di più, rompendo finalmente il cerchio del déjà vu che, da Camilla Baudino a Evelina Maggi, continua a ripetersi con impeccabile ma eccessiva familiarità.

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