Mangia una pizza da Carlo Cracco a Milano, lo scontrino fa discutere.
Carlo Cracco e la sua cucina sono ormai sinonimo di lusso e sperimentazione. Nel cuore della Galleria Vittorio Emanuele II, il suo locale accoglie ogni giorno turisti, gourmet e curiosi pronti a vivere un’esperienza unica. Questa volta, però, a far discutere non sono i menù degustazione da centinaia di euro, ma una semplice pizza. Un’influencer molto seguita ha deciso di sedersi al Café Cracco per provare una delle specialità più amate dagli italiani. Non una cena gourmet, quindi, ma due pizze: una margherita e una con verdure. Prezzo? 25 euro l’una.

Il giudizio, sorprendentemente positivo, ha spiazzato molti follower. “Si sentono tutti i sapori, non me lo aspettavo” ha commentato dopo il primo morso. Tra le due pizze, ha premiato la margherita, definendola più equilibrata e convincente della versione con le verdure. Il conto finale, comprensivo di bibite e coperto, è stato di 68 euro. Una cifra che ha immediatamente acceso il dibattito online, diventando argomento caldo tra chi difende la qualità della materia prima e chi accusa Cracco di eccessiva esagerazione nei prezzi.
Le critiche social per la pizza da Carlo Cracco
Sui social le reazioni non si sono fatte attendere. Qualcuno ha ironizzato scrivendo che con quella cifra “si cena in un ristorante di pesce”. Altri hanno sottolineato che la pizza di Cracco non rispetta i canoni della napoletana tradizionale, quella con cornicione alto e alveolato, ormai amatissima anche fuori dalla Campania. C’è chi ha parlato di moda, chi di speculazione e chi invece ha difeso lo chef, ricordando che il locale non è una pizzeria qualsiasi, ma uno dei simboli dell’alta cucina italiana. Vi basterà scrollare tra i commenti per rendervene conto. Il caso riporta alla luce un dibattito che divide da anni: cosa significa davvero pizza gourmet? Per alcuni è solo un’etichetta per giustificare prezzi fuori mercato. Per altri rappresenta una ricerca gastronomica che valorizza impasti particolari, ingredienti di altissima qualità e accostamenti innovativi.
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La verità, forse, sta nel mezzo. Se è giusto tutelare la tradizione della pizza napoletana, è altrettanto legittimo che chef stellati come Cracco provino a reinterpretarla. Chi critica a priori rischia di perdersi sfumature interessanti. Il punto centrale rimane uno: bisogna provare per giudicare. Non bastano le foto, i commenti o i pregiudizi. Solo assaggiando si può capire se il prezzo richiesto è proporzionato all’esperienza. L’influencer che ha raccontato la sua prova lo ha fatto proprio in quest’ottica, con onestà e sorpresa. Che piaccia o no, la pizza di Cracco non è pensata per sostituire quella della pizzeria di quartiere, ma per inserirsi in un contesto diverso: quello dell’alta cucina in una location esclusiva. E se il web continuerà a dividersi, una cosa è certa: il nome Cracco rimane capace di generare discussione, dibattiti e… visualizzazioni.
