La Ricetta della Felicità stroncata sul più bello: l’errore Rai che spegne (purtroppo) la fiction

La ricetta della felicità: quando una buona fiction rischia di naufragare per una strategia sbagliata.

La ricetta della felicità è arrivata su Rai 1 con tutte le carte in regola per funzionare. Una storia universale di cadute e rinascite, due protagoniste amate come Cristiana Capotondi e Lucia Mascino, un mistero familiare capace di tenere alta l’attenzione e uno sfondo, quello della Riviera romagnola, che da sola racconta un’Italia autentica e luminosa. Il pubblico della prima serata lo ha riconosciuto: la partenza ha superato i tre milioni di spettatori, un dato che in altri tempi sarebbe stato salutato come un successo. Eppure, il riscontro complessivo non è stato esplosivo. Anzi, la fiction rischia di passare in sordina proprio mentre avrebbe meritato una spinta più decisa. Perché?

La Rai ha scelto di lanciare La ricetta della felicità all’inizio di stagione, in un periodo in cui la concorrenza di Mediaset era tutt’altro che marginale. Dall’altra parte, infatti, il Biscione ha messo in campo una serie turca acquistata a un costo infinitamente inferiore, ma capace di intercettare il gusto del pubblico affezionato ai melodrammi leggeri e seriali, in onda già da svariato tempo: La Notte nel Cuore. Una concorrenza imprevista? Non proprio: la decisione di spostare la serie turca all’ultimo momento si è rivelata una mossa tattica che ha reso la partita ancora più complicata per Viale Mazzini.

Il nodo della promozione de La Ricetta della Felicità

Non basta produrre una buona fiction, serve raccontarla nel modo giusto. La ricetta della felicità è stata presentata in maniera quasi timida, con una promozione meno martellante rispetto ad altre produzioni Rai. Sembra che si sia voluto testare il terreno, rischiando però di non darle l’attenzione che meritava. Un vero peccato, perché la serie ha dentro di sé tutti gli elementi per parlare a un pubblico trasversale, dagli spettatori in cerca di emozioni leggere a quelli più attenti alle storie di rinascita personale. La sensazione è che la Rai abbia scelto di non bruciare subito i suoi titoli più forti. Invece di aprire la stagione con cavalli di razza come Blanca, ha preferito puntare su due inediti: Balene e La ricetta della felicità. Una strategia ambiziosa, forse, ma anche rischiosa.

la ricetta della felicità
Cristiana Capotondi ne La Ricetta della Felicità

Perché proporre nuove fiction senza avere alle spalle un traino consolidato significa giocare in salita. Una messa in onda a novembre, dopo il ritorno di un titolo amato e collaudato, avrebbe probabilmente garantito a La ricetta della felicità un contesto più favorevole e un pubblico più disposto a lasciarsi conquistare. La serie, con le sue luci e qualche inevitabile ombra, resta un prodotto di qualità. Le interpretazioni di Capotondi e Mascino sono solide, il mistero della scomparsa del marito mantiene vivo l’interesse, e la cornice romagnola regala leggerezza e calore. Ma se la strategia non accompagna il contenuto, il rischio è che anche una buona storia venga sacrificata sull’altare di scelte frettolose. La domanda resta aperta: la Rai ha sottovalutato la forza della concorrenza e bruciato una delle fiction più interessanti dell’autunno?

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