Guerra a Mediaset: Rai perde uno show, ma manda in prima visione un film italiano pluripremiato

Mediaset “scippa” Rai 1: lo show contro la violenza sulle donne trasloca su Canale 5, ma non finisce qui.

Amadeus ha piazzato il suo primo vero colpo da quando ha lasciato la Rai: Una Nessuna Centomila, lo spettacolo-evento dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne, andrà in onda in esclusiva su Canale 5. Un passaggio clamoroso che rompe una tradizione ben radicata. Lo show, nato come progetto fortemente legato al servizio pubblico, diventa ora una bandiera Mediaset, pronta a cavalcare un tema delicato con l’impatto del grande evento musicale.

Per Rai 1 è uno scippo bruciante. Negli anni scorsi la tv di Stato ha legato il proprio nome a questa manifestazione, raccontandola come un simbolo culturale oltre che televisivo. Adesso, con l’uscita di Amadeus e il debutto a Napoli in Piazza del Plebiscito, sarà Mediaset a ospitare sul suo palco voci amatissime come Annalisa, Elisa, Emma, Elodie, Francesca Michielin, Noemi, Paola Turci, Brunori Sas, Ermal Meta, Gigi D’Alessio. Ovviamente c’è Fiorella Mannoia, ideatrice del progetto.

Una scaletta che non ha nulla da invidiare ai Festival e che punta a trasformare la serata in un evento mediatico capace di tenere banco anche sui social. L’operazione, dal punto di vista strategico, è un terremoto. Mediaset ottiene un contenuto dal forte impatto sociale, che si affianca alla sua offerta di intrattenimento, mentre Amadeus dimostra ancora una volta di saper spostare equilibri. Per la Rai resta la sensazione di un vuoto difficile da colmare: non solo ha perso il conduttore simbolo degli ultimi Sanremo, ma anche un format che nel tempo si era imposto come punto di riferimento nella narrazione contro la violenza di genere.

Abbiamo la data: la Rai risponde a Mediaset con Paola Cortellesi

Se Mediaset sorride per il colpaccio, Rai 1 non resta a guardare. Mercoledì 26 novembre andrà in onda, in prima visione, il film pluripremiato C’è ancora domani di Paola Cortellesi. Un titolo che non ha bisogno di presentazioni: campione d’incassi al box office, vincitore di premi e riconoscimenti in Italia e all’estero. Soprattutto, un’opera che affronta con forza e sensibilità il tema della condizione femminile. Il giorno prima, il 25 novembre, cadrà la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

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Paola Cortellesi in C’è ancora domani

Rai 1 ha scelto di rispondere allo “scippo” con un gesto di programmazione dal valore fortemente simbolico. Il film diventa così un manifesto culturale della rete. Un modo per ribadire che la tv pubblica continua ad avere un ruolo centrale su temi sociali e civili. C’è anche un sottotesto di competizione che rende la partita ancora più interessante: Mediaset porta a casa la musica live con Amadeus e le grandi voci italiane, la Rai rilancia con il cinema d’autore e un’opera che ha già conquistato milioni di spettatori nelle sale. Due linguaggi diversi, ma lo stesso obiettivo: sensibilizzare e stimolare riflessione su un problema che resta drammaticamente attuale. Quello che sta accadendo non è un semplice gioco di palinsesti. Un vero braccio di ferro culturale.

Mediaset prova a imporsi come protagonista della grande tv sociale, terreno che storicamente apparteneva alla Rai. Rai 1, dal canto suo, risponde colpo su colpo. Sceglie di mettere in campo la forza del cinema e di una delle opere italiane più potenti degli ultimi anni. Il pubblico si troverà di fronte a due serate complementari, ma inevitabilmente destinate a essere messe a confronto. Una competizione che, al netto delle rivalità, ha un valore positivo. Entrambe le reti investono su contenuti di qualità. Riporta al centro del prime time un tema che troppo spesso rischia di essere relegato ai soli talk show o alle celebrazioni ufficiali. Lo scontro Rai-Mediaset sulla violenza di genere non è una resa dei conti fine a sé stessa. Un segnale che la tv generalista vuole ancora contare quando si parla di grandi battaglie sociali.

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