Netflix, torna un film capolavoro attesissimo: l’estate italiana più bella del cinema

Quel film che fa sembrare l’estate un ricordo ancora più bello, è finalmente di nuovo su Netflix.

L’ho rivisto ieri notte. L’avevo lasciato andare quando l’avevano tolto da Netflix, anche se dentro di me sapevo che prima o poi sarebbe tornato. E adesso che Chiamami col tuo nome è di nuovo lì, disponibile, mi è bastato un click per perdermi, di nuovo tra le stanze di quella villa lombarda, tra le camicie leggere, il sole accecante, le biciclette che tagliano i campi. Ci sono film che si guardano, e altri che si sentono sulla pelle. Quello di Luca Guadagnino fa entrambe le cose. È un’estate italiana che conosci, anche se non ci sei mai stato. È sudore sulla fronte, acqua di pesca, un pianoforte in sottofondo. È un amore che non chiede il permesso di esistere. Ti guarda e ti travolge.

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Una scena da Chiamami col tuo nome, finalmente di nuovo su Netflix

Certe immagini ritornano come profumi dimenticati. I pomeriggi pigri sotto il pergolato. Le camminate lente tra i muri in pietra. L’ombra degli alberi, che sembra proteggere tutto ciò che è fragile. La fotografia di Sayombhu Mukdeeprom non illumina soltanto: accarezza. Ogni inquadratura è un frammento che respira, che suda, che vive. E tu, spettatore, non puoi far altro che entrare. Timothée Chalamet è Elio in un modo che non si può spiegare. Non recita: è. E in quella sua malinconia piena di desiderio c’è qualcosa che appartiene a chiunque abbia vissuto un’estate che non si dimentica. Ogni sguardo tra Elio e Oliver (Armie Hammer) ha la tensione silenziosa dei sentimenti veri, quelli che si annunciano senza parole e lasciano cicatrici dolcissime.

Chiamami col tuo nome è finalmente ancora su Netflix: estetica senza rivali

Il bello di questo film non è solo nella storia, ma nella sospensione. Tutto resta in bilico: tra detto e non detto, tra il giorno e il crepuscolo, tra la libertà e il rimpianto. La colonna sonora, con le note struggenti di Sufjan Stevens, accompagna quei momenti in cui l’emozione arriva senza bussare. L’ho riguardato con lo stesso sguardo di allora, ma con il cuore un po’ più grande. E ho capito che Chiamami col tuo nome non è solo un film LGBTQ+ o una storia d’amore estiva. È un atto di fiducia verso la bellezza. È cinema italiano che diventa universale. È la prova che raccontare l’amore con pudore e onestà è ancora possibile.

D’estate, alcuni film sembrano tornare a casa. E questo, più di ogni altro, merita di essere rivisto adesso, quando le giornate si allungano e certi ricordi fanno più rumore. Quando serve qualcosa che parli d’amore, ma anche di noi. Perché non esiste luce più bella di quella che cade su un sentimento appena nato. E non esiste estate italiana più vera di quella che vive tra i fotogrammi di Call Me by Your Name.

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