Hype arriva su RaiPlay: la serie italiana che scuote l’autunno 2025 e punta dritta al cuore della Gen Z.
Milano, quartiere QT8. Non è la città delle cartoline patinate o dei rooftop esclusivi, ma un angolo urbano pieno di crepe e verità. È qui che nasce Hype, la nuova serie drammatica in 8 episodi che promette di diventare un cult dell’autunno 2025. In arrivo su RaiPlay, si presenta già come un evento imperdibile, destinato a cambiare il volto delle produzioni italiane. La storia segue Anna, Luca e Marco, tre amici cresciuti tra palazzoni, sogni inascoltati e beat che spaccano. Uniti dalla passione per il rap, cercano di farsi strada in un mondo che sembra sempre chiudere le porte in faccia. Quando arriva il contratto con la Parsifal, un’etichetta discografica importante, tutto sembra finalmente girare.
Ma il successo, si sa, ha il suo prezzo. E nel QT8, la criminalità locale non sta a guardare. Hype è più di una semplice serie tv. È un ritratto crudo, diretto e profondamente umano della periferia milanese. Un’opera che racconta le lotte di una generazione, i compromessi tra ambizione e sopravvivenza, e il peso delle scelte in un contesto dove ogni passo può essere fatale. Il tutto accompagnato da una colonna sonora curata da Ernia, tra brani originali, classici del rap italiano e una narrazione potente che intreccia musica e storie di vita vera. Il cast, giovane e preparato, ha vissuto per due settimane insieme, per respirare il quartiere, ascoltarne il rumore, sentirne il peso. Nessun artificio, nessun filtro patinato. Solo realtà. E il risultato è una chimica autentica, visibile in ogni scena, che trasforma la fiction in esperienza emotiva diretta.
Hype su RaiPlay è la Shameless italiana?
C’è chi ha già osato paragonarla a Shameless, per quel modo di raccontare la marginalità con ironia, rabbia e umanità. Ma Hype è anche profondamente italiana, con echi pasoliniani e un’estetica urbana che non ha nulla da invidiare a certe produzioni Netflix o HBO. Un mix tra dramma sociale e cultura hip hop, tra sogno e cruda realtà, tra poesia urbana e verità senza sconti. La serie non solo parla ai giovani, ma parla come i giovani: linguaggio diretto, ritmo serrato, episodi che si divorano uno dopo l’altro. Eppure, lascia spazio alla riflessione. Cosa sei disposto a perdere per arrivare in cima?

E quanto conta restare fedele a chi eri, quando tutto cambia? Ecco perché è l’appuntamento da segnare in rosso sull’agenda di questo autunno. Perché finalmente una serie italiana racconta la periferia senza pietismo né caricature La musica non è solo colonna sonora, è respiro narrativo e i protagonisti sembrano veri, perché lo sono. Ernia dà voce e ritmo a una storia che potrebbe essere quella di tanti Tutto questo testimonia quanto sia tempo di una nuova generazione di serie italiane. E Hype è in prima fila
