Michele Riondino dopo Palazzina Laf: grande ritorno al cinema d’autore con Vittoria Puccini

Michele Riondino, dopo Palazzina Laf, torna con un ruolo potente nel nuovo film di Francesca Archibugi.

Dopo Palazzina Laf, Michele Riondino torna sul grande schermo con un progetto che promette di lasciare il segno. Si intitola Illusione, è diretto da Francesca Archibugi e attualmente si trova in fase di post-produzione. Accanto a lui, un cast d’eccezione: Jasmine Trinca, Angelina Andrei e Vittoria Puccini. La sceneggiatura, firmata dalla stessa Archibugi insieme a Laura Paolucci e Francesco Piccolo, affonda lo sguardo in una vicenda cupa, disturbante, che si muove tra traumi psicologici e verità nascoste. Illusione si apre in una periferia che racconta già tutto: siamo a Perugia, dove una ragazzina moldava di sedici anni, Rosa Lazar, viene ritrovata in un fosso.

michele riondino
Michele Riondino presto al cinema con Illusione

È vestita d’alta moda, sembra morta. In realtà è viva, ma qualcosa in lei è spezzato. A raccogliere i pezzi ci sono due personaggi che diventano i fari dell’indagine: la sostituta procuratrice Cristina Camponeschi (Jasmine Trinca) e lo psicologo Stefano Mangiaboschi. Riondino interpreta un ruolo chiave nel cast corale: partecipa al racconto di un mondo fatto di manipolazione, violenza, prostituzione internazionale, e ombre che si allungano fino ai corridoi del Parlamento Europeo. Il suo personaggio incarna un altro tipo di potere, più nascosto, ma altrettanto oscuro.

Michele Riondino dopo Palazzina Laf: ora è tempo di thriller psicologico

È un cambio di passo forte rispetto a Palazzina Laf, il film con cui nel 2023 Riondino ha esordito alla regia. Ambientato a Taranto nel 1997, Palazzina Laf racconta la vera storia di un reparto-lager dell’ILVA, dove venivano puniti gli operai “scomodi”. Un film politico, duro, personale. Riondino ha interpretato Caterino Lamanna, operaio semplice usato come spia e poi sacrificato dal sistema. Una figura tragica, che denuncia il mobbing aziendale e l’annientamento della dignità operaia. Il film ha vinto premi importanti, tra cui ai David di Donatello 2024, imponendosi come una delle opere più coraggiose del cinema italiano recente.

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Michele Riondino in Palazzina Laf

Con Illusione, Riondino si mette al servizio di una storia scritta da altri, ma non per questo meno intensa. Qui non è protagonista assoluto, ma è parte di un meccanismo narrativo che parla di dolore e sopraffazione, di adolescenti rubate e adulti corrotti. Un film che promette tensione, introspezione e scoperte scomode, in perfetto equilibrio tra thriller e denuncia sociale. Riondino conferma così la sua doppia anima: da una parte l’autore che non ha paura di sporcarsi le mani con la realtà, dall’altra l’attore capace di entrare in personaggi ambigui, inquieti, mai banali. Due film, due ruoli agli antipodi, ma un unico filo conduttore: la scelta di raccontare storie che fanno male, ma che è necessario ascoltare.

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