Dimentica Bridgerton: questo film romantico e retrò è già nella Top 10 di RaiPlay

Questo film è già un caso su RaiPlay: romance, corone e una principessa che non ha bisogno di essere salvata.

Un principe senza sposa, una sorella ribelle, una fondazione femminista a Boston e un matrimonio combinato da annullare prima che sia troppo tardi. Un amore regale (The Royal We) è atterrato da pochissimo su RaiPlay e in un soffio si è arrampicato al secondo posto tra i contenuti più visti della piattaforma. Non male per un film tv Hallmark che parla di monarchie immaginarie e amori veri, con il garbo ironico delle favole moderne e la forza gentile di una protagonista fuori dal tracciato. Diretto da Clare Niederpruem, Un amore regale entra nella galleria delle commedie romantiche a tema reale, ma con una marcia in più: quella di saper parlare di emancipazione e identità senza mai prendersi troppo sul serio. Un piccolo gioiello del genere, già cult tra chi ama i palazzi, i balli in crinolina e i dialoghi brillanti.

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Una scena da Un amore regale su RaiPlay

Mallory Jansen è Beatrix, detta Bea, la secondogenita di Vostierrie che ha scelto l’anonimato americano per fondare un’organizzazione dedicata all’indipendenza delle donne. Quando sua sorella Coralina (Nicola Posener) scappa con un idraulico, mandando all’aria il trattato tra regni che prevedeva un matrimonio combinato, tocca proprio a Bea rientrare nei ranghi e salvare il salvabile. O almeno provarci. Il principe Desmond (Charlie Carrick), erede di Androvia, la invita a palazzo con un accordo: valutare un matrimonio per evitare la guerra. Ma il cuore, si sa, ha altri piani. In mezzo ci sono telescopi, sguardi lunghi, battibecchi e il lento avvicinarsi di due personaggi che avrebbero dovuto ignorarsi per contratto. Invece si trovano, si riconoscono, si scelgono. Non per dovere, ma per amore.

Perché Un amore regale su RaiPlay sta piacendo così tanto?

Su Rai 1 ha fatto capolino senza troppo clamore. Ma su RaiPlay ha trovato il suo pubblico ideale: curioso, affezionato al genere, e in cerca di storie romantiche che fanno sognare con un pizzico di sale. Il successo lampo si spiega con almeno tre fattori chiave. Una protagonista femminile forte, che non rinuncia alla sua autonomia nemmeno davanti a una corona. Una sceneggiatura che diverte, anche quando si muove entro i binari classici del romance reale e un messaggio chiaro: la felicità non si eredita, si sceglie. Il tono leggero, quasi da commedia screwball anni ‘30, unito alla sensibilità contemporanea, rende il film irresistibile anche per chi di solito diffida delle storie “in costume”.

La regia di Clare Niederpruem, già apprezzata per A Christmas Waltz e The Holiday Sitter, lavora per sottrazione: niente eccessi, ma grande attenzione ai dettagli (dal linguaggio del corpo ai silenzi tra i protagonisti). Certo, Un amore regale non rivoluziona il genere. Alcuni snodi narrativi restano telefonati e le forzature non mancano. Ma funziona perché non pretende di essere altro che ciò che è: una favola contemporanea. E in un periodo in cui le storie d’amore tendono a complicarsi, un film che crede ancora nel potere disarmante di un “ti amo” sincero, fa semplicemente bene. Desmond al confine tra i regni, con la neve che cade e il cuore in gola. Chiede a Beatrix di sposarlo, ma stavolta senza obblighi o trattati. Solo per amore. Lei lo guarda, sorride e risponde: “Mi hai convinta… come Beatrix, non come principessa”. È anche per questo che Un amore regale conquista: perché alla fine, l’unico lieto fine possibile è quello scelto liberamente.

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