Molla spiaggia e ombrellone: Spollon e Centorame ti faranno ridere (e piangere) al cinema

Francesco Centorame e Pierpaolo Spollon, ma che coppia! I 3 motivi per cui Francesco dice di andare al cinema e non al mare.

Tra una proiezione e l’altra all’Italian Global Series Festival di Riccione, è spuntato un momento tutto da ridere (e da salvare nei preferiti di Instagram). Francesco Centorame, giurato della kermesse e volto amatissimo dai fan di Skam Italia, ha risposto a una domanda semplice quanto efficace: perché dovremmo andare al cinema a vedere Come fratelli invece che correre in spiaggia? Il nostro video, girato tra risate e battute, è diventato subito virale tra chi ama il cinema italiano con il cuore. Ecco i tre motivi che ci ha dato, e vi assicuriamo che dopo averli letti, l’idea di prenotare i biglietti vi sembrerà più allettante di un mojito al chiringuito.

francesco centorame
Francesco Centorame in Come Fratelli

Francesco Centorame non ha avuto dubbi: uno dei motivi principali per cui Come fratelli va visto è Pierpaolo Spollon. “C’è Spollon. E Spollon è… Spollon”, dice nel video con un sorriso che vale più di mille recensioni. Dietro quella battuta c’è la realtà: la chimica tra Centorame e Spollon buca lo schermo. I due interpretano Giorgio e Alessandro, padri improvvisati che si trovano a convivere e crescere insieme i rispettivi figli dopo un doppio lutto. Un tema toccante, ma trattato con delicatezza, leggerezza e ironia. La sintonia tra i due attori si percepisce scena dopo scena: sguardi, pause, battute, tutto suona autentico. Le emozioni non sembrano mai costruite o forzate: sono due amici che imparano ad amarsi come fratelli, appunto.

Francesco Centorame su Come Fratelli: “Un film molto tenero”

Nel film, Francesco Centorame interpreta Giorgio, un fisioterapista chiuso in se stesso, ferito, spaesato. Un ruolo drammatico, intenso, ma che riesce anche a far sorridere. “Di solito fa piangere Spollon, stavolta tocca a me!”, ha detto scherzando. E non mente. Giorgio è un personaggio che conquista per la vulnerabilità e la forza che trasmette. Non l’eroe perfetto, ma un uomo vero, che prova rabbia, senso di colpa, paura, e che riesce, piano piano, ad accettare l’aiuto dell’altro. Un’interpretazione misurata, mai sopra le righe, che mostra tutto il talento di Centorame.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Giuseppina Palombo (@giusyindiretta)

Un film che fa ridere. E anche un po’ piangere. Ma alla fine stai bene. Il terzo motivo è quello che riassume tutto: Come fratelli è una storia che fa bene. Il film diretto da Antonio Padovan riesce in qualcosa di raro: parlare di dolore senza diventare pesante, affrontare la perdita con uno sguardo umano, raccontare la rinascita con leggerezza.  Alla fine ti resta quella sensazione bella, come dopo aver passato una giornata con chi ti capisce davvero. E non c’è definizione migliore per questo film.

Lascia un commento