Martone incanta Cannes 2025: su Netflix trovi il grande film che lo ha consacrato

Fuori, il nuovo film di Mario Martone che ha stregato Cannes. E ora? Qui rido io è il consiglio (perfetto) da recuperare.

Sette minuti di applausi. Al Festival di Cannes 2025 pochi film hanno lasciato il segno come Fuori, il nuovo lavoro di Mario Martone, un racconto potente, viscerale, di libertà e reinvenzione, liberamente ispirato alla vita della scrittrice Goliarda Sapienza. Ambientato in una Roma del 1980 ancora ruvida e instabile, Fuori racconta il dopo di un gesto folle: Goliarda (una intensa Valeria Golino) entra in carcere per furto, e da quel momento niente sarà più come prima. Martone firma un’opera non lineare, frammentata, emozionale. Non un biopic, ma un flusso di memoria che attraversa il tempo, il carcere, le amicizie femminili, le lotte politiche.

mario martone
Qui rido io di Martone è su Netflix

Il titolo è una chiave: Fuori dalla prigione, ma anche fuori dal sistema, dalle regole, dagli ambienti intellettuali che non l’hanno mai realmente accolta. Nel cast brillano anche Matilda De Angelis, nel ruolo di Roberta, una giovane detenuta attivista, e Elodie, al suo esordio a Cannes: ruvida, magnetica, sorprendente. Un trio femminile che incanta e convince, diretto con mano ferma da un regista che negli ultimi anni ha ritrovato una nuova linfa.

Per chi ha amato Fuori, c’è un film di Mario Martone da recuperare subito su Netflix

Non è la prima volta che Martone racconta una figura ai margini. Con Qui rido io (2021), ci ha portati nella Napoli teatrale di fine Ottocento attraverso la vita turbolenta e geniale di Eduardo Scarpetta, interpretato da un monumentale Toni Servillo. L’uomo che ha fatto ridere generazioni intere si ritrova protagonista di un clamoroso scandalo culturale: osa parodiare La figlia di Iorio di D’Annunzio e viene trascinato in tribunale per plagio. Il processo diventa il cuore del film, ma attorno si muove un microcosmo familiare, artistico, sociale. Napoli pulsa. Il teatro è vita, battaglia, passione. E poi ci sono i figli: Titina, Eduardo e Peppino De Filippo, nati fuori dal matrimonio, cresciuti dentro un mondo di arte e contraddizioni. È una storia di padri e figli, di gloria e ombre, di pubblico e privato.

Perché rivederlo ora? Fuori e Qui rido io parlano di outsider. Di chi sceglie la propria strada, anche quando tutto sembra remare contro. Martone ama i personaggi scomodi, le epoche difficili, le storie che lasciano ferite. Il suo stile è identitario, elegante, mai compiaciuto. Toni Servillo, in Qui rido io, è in stato di grazia. Come Golino e De Angelis lo sono oggi in Fuori. Qui rido io è su Netflix, perfetto da vedere o rivedere prima di correre al cinema per Fuori. Chi ha amato l’energia, la tensione emotiva e la densità simbolica di Fuori, troverà in Qui rido io lo stesso sguardo appassionato sulla cultura italiana e i suoi protagonisti più anticonvenzionali.

Lascia un commento