Sedotta e premiata: il capolavoro di Pietro Germi che ha fatto la storia (ed è gratis su RaiPlay).
C’è un film che ha inchiodato l’Italia davanti allo specchio delle sue ipocrisie. Si chiama Sedotta e abbandonata, è del 1964, porta la firma irriverente di Pietro Germi e ha fatto incetta di premi. Oggi è disponibile gratuitamente su RaiPlay, pronto a risplendere ancora una volta sotto gli occhi di chi ama il cinema vero. Quello che punge, che fa ridere amaro, che smaschera senza pietà. Pietro Germi, già regista di Divorzio all’italiana, torna a colpire con una commedia nerissima, un affresco grottesco della Sicilia degli anni Sessanta, dove l’onore familiare vale più della verità, e dove le donne hanno una sola possibilità: subire o sparire.
Stefania Sandrelli, appena sedicenne, regala al pubblico una delle sue interpretazioni più intense: è Agnese Ascalone, vittima di una famiglia ossessionata dalla faccia da salvare e da un codice morale, che di morale non ha niente.Non è solo un film. È un atto d’accusa, una satira feroce che ha conquistato le platee di mezzo mondo. Al Festival di Cannes 1964, Saro Urzì, il padre-padrone Vincenzo Ascalone vince il Premio per la migliore interpretazione maschile. Ma non finisce lì: arrivano anche 3 Nastri d’Argento, 2 David di Donatello e altri riconoscimenti internazionali per un totale di 9 vittorie e 6 nomination. Numeri che ancora oggi fanno tremare i polsi.
Sedotta e abbandonata su RaiPlay: un film che ha lasciato il segno, ovunque
La critica lo definì subito un capolavoro: “tagliente, spietato, commovente”. Non un centimetro di pellicola è sprecato. Ogni inquadratura racconta qualcosa, ogni battuta affonda nella carne viva di una società ingessata e crudele. E quel finale grottesco, con Agnese costretta a sposare il suo carnefice per volere del padre morente, è uno schiaffo difficile da dimenticare. Accanto a Sandrelli e Urzì, brillano Aldo Puglisi, Lando Buzzanca, Leopoldo Trieste, Umberto Spadaro. Ma è il personaggio di Agnese a restare inciso nella memoria: fragile ma dignitosa, ribelle ma intrappolata, simbolo di un’Italia che stava cambiando, troppo lentamente.

Ogni attore recita come se ne andasse della propria reputazione, e forse è proprio così. Perché in questo film non si gioca, si denuncia. E Germi, con la sua regia precisa come un bisturi, fa in modo che la risata arrivi. Ma resti strozzata in gola. Che tu sia cinefilo navigato o semplice curioso, Sedotta e abbandonata è una di quelle visioni che non si dimenticano. La puoi vedere ora, senza spendere un euro, su RaiPlay. E no, non è solo una lezione di cinema. È un pezzo d’Italia da guardare in faccia, senza distogliere lo sguardo. È gratuito, è restaurato, è disponibile per tutti. E soprattutto, è ancora attualissimo.
