Dimentica Sabrina Impacciatore a Belve: in questo film ti farà piangere a fiumi

Sabrina Impacciatore a Belve, irriconoscibile in questa pellicola: ti spezzerà il cuore.

Chi ha visto Sabrina Impacciatore ieri sera a Belve, sa già che l’attrice romana non ha paura di mettersi a nudo. L’intervista di Francesca Fagnani è diventata in poche ore un caso mediatico, tra confessioni fuori dagli schemi, battute fulminanti e momenti di autentica vulnerabilità. Ma per capire davvero la grandezza artistica della Impacciatore, basta un’altra scena. Pochi secondi, un gesto silenzioso e struggente. Il momento in cui interpreta Veronica ne La passione di Cristo di Mel Gibson racconta molto più di mille parole.

A Belve, Sabrina si è raccontata come mai prima. Ha parlato dell’uso di droghe allucinogene con un’ironia disarmante (“mi sono sentita la moglie di Jim Morrison”), ha affrontato senza reticenze il tema della sua identità di genere, definendosi “transessuale da sempre”, e ha rivelato dettagli intimi sulle sue relazioni, tra cui una notte passata con una donna. Tutto con una leggerezza e una sincerità rare, che l’hanno resa ancora più umana, ancora più vera. Ma è proprio osservando questo contrasto tra la donna pubblica e l’attrice davanti alla macchina da presa che si comprende il talento immenso di Impacciatore. Perché se nel salotto di Fagnani è stata schietta, ironica e caustica, sul set di Mel Gibson si è trasformata in una figura quasi mistica. Una metamorfosi che solo le grandi attrici sanno affrontare.

La passione di Cristo: un ruolo breve, un’emozione eterna per Sabrina Impacciatore

Nel film La passione di Cristo, disponibile su Netflix, Sabrina Impacciatore interpreta Veronica (o Serafia), la donna che durante la Via Crucis riesce a farsi largo tra la folla per asciugare il volto insanguinato di Gesù. Una scena che dura appena pochi secondi, ma che resta impressa per la sua forza visiva ed emotiva. Il velo, l’immagine del volto di Cristo, il silenzio irreale di quel gesto: ogni dettaglio comunica compassione, fede, umanità. Mel Gibson ha scelto di girare quella sequenza all’alba, in un’atmosfera sospesa, quasi sacra. Nessuno poteva avvicinarsi a Sabrina durante il ciak: doveva restare sola, immersa nel dolore del momento. Il risultato è uno dei momenti più iconici e struggenti del film.

sabrina impacciatore
Sabrina Impacciatore ieri sera a Belve

Che si tratti di parlare di sé in prima serata o di sparire dentro un personaggio in un colossal hollywoodiano, Sabrina Impacciatore dimostra sempre la stessa qualità: autenticità. Non recita mai per finta, non cerca di compiacere. Davanti alla telecamera, si dona. E quel dono ha il potere di emozionare, di far riflettere, di lasciare un segno. Il pubblico italiano l’ha amata per alcune delle pellicole più viste e acclamate, ma è in ruoli come quello in La passione di Cristo che si percepisce la sua vera essenza: una donna capace di farsi tramite di un’emozione universale, senza bisogno di parole. La parabola artistica di Sabrina Impacciatore è fatta di scelte coraggiose, di personaggi controversi, di momenti di rara intensità. La sua partecipazione a La passione di Cristo, girata tra i Sassi di Matera e Cinecittà, rappresenta anche il suo primo ingresso nel panorama internazionale. Nonostante la brevità della scena, il ruolo ha colpito pubblico e critica, diventando uno dei momenti simbolici della pellicola di Gibson.

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