Su Netflix il film italiano che ha commosso il mondo intero: da Venezia fino agli Oscar

Netflix riporta in vita la grandezza del nostro cinema: un capolavoro immortale torna a casa.

In un tempo in cui le piattaforme sembrano rincorrere solo trend effimeri e titoli usa e getta, Netflix sceglie la solennità. E lo fa omaggiando il cinema italiano con un’opera che non è solo un film, ma un monumento: Paisà di Roberto Rossellini. Aggiunto di recente al catalogo, il secondo capitolo della “Trilogia della guerra antifascista” torna finalmente a disposizione di chi vuole capire cosa sia davvero il neorealismo. E perché abbia cambiato il cinema per sempre.

Paisà non si guarda. Si attraversa. Sei episodi, sei tappe di un’Italia ferita, ancora sotto le macerie, ma già viva nella speranza. Un film girato nel 1946 con mezzi scarsi ma con un’idea potente: raccontare la verità. Rossellini non sceglie attori famosi, ma volti veri. Li prende dalle strade, li lascia parlare nei loro dialetti, nelle loro lingue, persino nei loro silenzi. Perché Paisà non ha bisogno di spettacolarizzazione. È la realtà che si fa racconto.

Paisà finalmente su Netflix: l’omaggio a Roberto Rossellini

La critica lo accolse come un urlo necessario. Un film che andava oltre le categorie del cinema narrativo, toccando invece le corde più profonde del documentario emotivo. Fu candidato all’Oscar per la migliore sceneggiatura nel 1950. Vinse tre Nastri d’Argento. Fu acclamato alla Mostra del Cinema di Venezia, dove già si cominciava a capire che il neorealismo non era una moda, ma un movimento di coscienza. E da lì, l’eco non si è mai spenta. Paisà è anche uno spartiacque morale. In ogni episodio, si consuma un incontro, spesso tragico tra soldati alleati e popolazione italiana. L’incomprensione è umana, le differenze culturali fanno da sfondo, ma quello che rimane è l’umanità condivisa. L’orrore della guerra, il desiderio di salvezza, la solidarietà che esplode nei luoghi più inaspettati. Rossellini non giudica, osserva. E ci costringe a fare lo stesso.

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Paisà è finalmente su Netflix

C’è una nobiltà intrinseca in questa pellicola. Una compostezza quasi liturgica, anche nei momenti più crudi. Paisà è un’opera che guarda in faccia il dolore, senza mai indulgere. Un film che commuove senza artifici, perché la commozione nasce dalla verità. Lo capì anche Martin Scorsese, che lo inserì tra i film fondanti della sua formazione. Lo capì il pubblico del dopoguerra, che si riconobbe in quelle immagini grigie e potenti. E lo si capisce ancora oggi, quando lo si rivede con la consapevolezza di assistere a qualcosa di irripetibile. Netflix, con questa scelta, non offre solo un titolo in più. Offre un’occasione: quella di tornare a riflettere. Di ritrovare l’identità di un cinema che sapeva raccontare il Paese senza filtri. Di rimettere al centro il linguaggio della verità. Paisà è tornato. E non è mai stata una visione così necessaria e impattante.

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