Mahmood a Napoli non resiste: ogni volta è un viaggio nel cibo tradizionale. La pizza scelta.
C’è chi visita Napoli per il mare, chi per l’arte e chi, come Mahmood, anche e soprattutto per il cibo. Il cantante, ospite a Radio Kiss Kiss, ha raccontato il suo ultimo itinerario gastronomico partenopeo, confermando una verità che i napoletani conoscono bene: quando sei in città, rinunciare alle delizie locali è semplicemente impossibile. E per Mahmood, ogni tappa a Napoli è anche un’occasione per tornare alle sue certezze culinarie: la frittatina di pasta, la ‘palla di riso’ e l’immancabile graffa.
Un mix esplosivo, tra street food verace e piccoli cult intramontabili, che racconta il lato più autentico della città. Non è la prima volta che Mahmood si lascia conquistare dai sapori di Napoli, e a giudicare dall’entusiasmo con cui ne parla, non sarà nemmeno l’ultima. La vera sorpresa però, è stata la regina del menù: la pizza. Si tratta di una specialità molto conosciuta e gettonata in Campania, meno nel resto d’Italia. Un trionfo di sapori e consistenze irresistibili.
Il menù di Mahmood a Napoli: la pizza montanara ripassata al forno è la vera chicca
Tra tutte le tappe del suo percorso gastronomico, ce n’è una che ha colpito particolarmente i fan: la scelta della pizza montanara ripassata al forno. Meno conosciuta rispetto alla classica montanara fritta e servita subito, questa variante regala una consistenza e un sapore sorprendenti. La montanara, per chi non la conosce, è una piccola pizza fritta, solitamente condita con sugo di pomodoro, parmigiano e basilico. Ma ripassarla al forno significa darle una seconda vita: la frittura viene esaltata, il sugo si asciuga leggermente e il tutto assume una consistenza più rustica, croccante fuori e morbida dentro. La seconda cottura in forno, prevede quindi l’aggiunta di mozzarella (fiordilatte o di bufala per i più audaci), che si scioglie per uno spettacolo sensazionale. Un vero trionfo di sapore che Mahmood ha definito “una bomba”.

Accanto alla montanara, il suo menù includeva anche una frittatina di pasta, icona dello street food napoletano: cremosa, saporita, con besciamella, piselli e provola. Non poteva mancare la palla di riso, variante napoletana dell’arancino, dorata e filante al primo morso. E per chiudere, la graffa: zuccherata, fritta al momento e servita calda, con quel profumo inconfondibile che si diffonde per tutta la strada. Un mix perfetto tra comfort food e scelte meno scontate, che raccontano il lato più vero e meno turistico della città. Mahmood ha saputo scegliere piatti che rappresentano una Napoli autentica, quella dei quartieri, delle rosticcerie storiche e dei profumi che arrivano dai vicoli.
