Oppenheimer ti ha conquistato? Corri su Netflix e recupera questo film con Brad Pitt.
Se hai amato Oppenheimer, c’è un film che devi assolutamente vedere. Apparentemente diverso per stile e tematiche, Babylon di Damien Chazelle con Brad Pitt e Margot Robbie condivide più di un tratto con l’opera di Christopher Nolan. Due storie all’apparenza distanti, ma legate da un filo rosso tematico che le rende sorprendentemente simili. Uno degli elementi più affascinanti di Oppenheimer è la sua indagine sulla psiche e le contraddizioni del fisico che ha dato vita alla bomba atomica.
Nolan esplora in profondità il tormento interiore di J. Robert Oppenheimer, le sue relazioni personali e le implicazioni etiche del suo lavoro, mettendo in luce un uomo diviso tra genio e responsabilità morale. Anche Babylon affronta la complessità dei suoi personaggi, raccontando la parabola di un’industria e di chi vi gravita attorno. Il film di Chazelle segue figure come Jack Conrad (Brad Pitt), un divo del cinema muto incapace di adattarsi ai cambiamenti dell’industria, e Nellie LaRoy (Margot Robbie), un’attrice emergente travolta dal suo stesso successo. I protagonisti vivono lo scontro tra ambizione e autodistruzione, un aspetto che li avvicina all’Oppenheimer di Nolan.
Oppheneimer e Babylon: diversi, ma più simili di quanto pensi
Entrambi i film parlano delle ripercussioni di scelte fatali. Oppenheimer mette in scena le conseguenze storiche ed etiche dell’invenzione della bomba atomica, un peso che il protagonista porta per tutta la vita. Il film mostra come un’azione apparentemente inevitabile possa avere effetti devastanti non solo sul mondo, ma anche sulla coscienza dell’uomo che l’ha resa possibile. In Babylon, il tema della caduta è altrettanto centrale. I personaggi si muovono in un mondo che sembra promettere la gloria eterna, ma che si rivela spietato e pronto a inghiottirli. Le loro scelte, dettate dall’ambizione, si traducono in rovina personale e professionale. L’industria cinematografica degli anni ’20 si mostra per quello che è: un sistema che esalta e distrugge senza pietà.
Oppenheimer affronta il tema dell’identità attraverso la lotta interiore del protagonista, un uomo diviso tra la scienza e la politica, tra la sua identità ebraica e il patriottismo americano, tra la gloria e il rimorso. Il fisico si trova costantemente a dover ridefinire se stesso in un mondo che lo celebra e lo condanna allo stesso tempo. Anche in Babylon, il concetto di identità e assimilazione è fondamentale. Manny Torres (Diego Calva) rappresenta lo sguardo di chi cerca di integrarsi in un mondo che lo respinge. La sua ascesa e la sua inevitabile disillusione riflettono le difficoltà di chi vuole appartenere a una realtà che non gli permette di sentirsi mai veramente al sicuro. Come Oppenheimer, anche lui è costretto a pagare un prezzo alto per il successo.

Due film, la stessa essenza
Entrambi i film sono spietate analisi di un sistema più grande dei protagonisti. Oppenheimer è una riflessione sul potere e sulla responsabilità, sul prezzo della scienza e sulle dinamiche politiche che possono trasformare un uomo da eroe a reietto. Babylon, dal canto suo, non è solo un omaggio all’epoca d’oro di Hollywood, ma anche una critica feroce al sistema che sfrutta e poi scarta i suoi protagonisti. Il film mostra la crudeltà di un’industria che divora chiunque non sia più utile allo spettacolo, evidenziando come il successo possa essere tanto effimero quanto distruttivo.
Sebbene i due film sembrino appartenere a due mondi narrativi opposti, in realtà sono uniti da un’anima comune: raccontano la grandezza e la fragilità dell’essere umano, le conseguenze delle sue scelte e il peso dell’ambizione. Due pellicole potenti, capaci di lasciare il segno e di costringere lo spettatore a riflettere. Se hai amato l’intensità e la profondità di Oppenheimer, su Netflix ti aspetta Babylon, un viaggio altrettanto epico e spietato, con un Brad Pitt straordinario e una storia che non lascia scampo.
