Perché Il Divo è ancora il miglior film di Paolo Sorrentino? Da recuperare in occasione dell’uscita di Parthenope su Netflix.
Oggi, con l’uscita di Parthenope su Netflix, il nuovo film di Paolo Sorrentino, è il momento perfetto per riscoprire uno dei suoi capolavori meno celebrati dal grande pubblico: Il Divo (2008). In un’epoca in cui il regista napoletano ha consolidato il suo stile con film come La grande bellezza e È stata la mano di Dio, il biopic politico su Giulio Andreotti rimane un’opera imprescindibile per comprendere l’estetica e la poetica del cineasta. Ma cosa rende Il Divo, ancora, il miglior film di Sorrentino e vera e propria pietra miliare del cinema?

Non è un classico film biografico. Sorrentino non si limita a raccontare la vita di Andreotti, ma lo trasforma in un enigma vivente, un personaggio quasi ultraterreno. Il regista evita la trappola della narrazione cronologica e costruisce invece un mosaico visivo e sonoro che immerge lo spettatore nelle ombre della Prima Repubblica italiana. Lontano dall’agiografia o dalla condanna netta, il film si muove con ambiguità, lasciando spazio all’interpretazione. Perché è una visione ritenuta da molti appassionati, la migliore del regista campano?
Toni Servillo, una performance leggendaria: guardala prima di gustarti Parthenope su Netflix
Se oggi Toni Servillo è universalmente riconosciuto come uno degli attori più talentuosi d’Europa, il merito è anche de Il Divo. Il suo Andreotti è una maschera di ghiaccio, un uomo che parla poco ma che con una semplice postura o un sorriso accennato trasmette un’intera ideologia di potere. L’interpretazione di Servillo è talmente carismatica da rendere affascinante un personaggio politicamente controverso, una prova attoriale che ha pochi eguali nel cinema contemporaneo. La regia di Sorrentino è un mix esplosivo di movimenti di macchina eleganti, inquadrature geometriche e montaggio frenetico, nell’iconico e unico stile che ormai lo contraddistingue. La colonna sonora, che spazia dalla musica classica all’elettronica, contribuisce a rendere il film un’esperienza sensoriale unica.
La scena iniziale, con la presentazione dei personaggi attraverso slow-motion e carrellate dinamiche, è un esempio perfetto della sua maestria tecnica. A distanza di anni, Il Divo resta un film potentissimo. Il tema del potere occulto, delle dinamiche della politica italiana e dell’ambiguità morale sono ancora oggi di grande attualità. Guardarlo nel 2025, nell’era della polarizzazione politica e della disillusione verso le istituzioni, lo rende ancora più significativo. Con l’arrivo di Parthenope su Netflix, è il momento giusto per (ri)scoprire Il Divo, un film che non solo ha segnato la carriera di Sorrentino ma che rappresenta ancora oggi uno dei vertici del cinema italiano moderno.
