Manca pochissimo al gran finale di Don Matteo 14: Raoul Bova parla dei preziosi consigli forniti da Terence Hill.
Si è quasi conclusa la messa in onda di un altro grande pilastro nell’universo delle fiction Rai. Raoul Bova ha preso le redini di Don Matteo al fianco di Nino Frassica e nuove storie, che hanno sin da subito appassionato il grande pubblico di Rai 1. Don Massimo ha fatto inizialmente discutere: che senso ha introdurre un altro parroco, se quello che fornisce il titolo alla serie è uscito di scena? Il modo in cui però questo personaggio si è inserito alla perfezione nella trama, ha fatto passare tutto in secondo piano, concentrandosi sugli episodi e i vari sviluppi.
D’altronde, la magia di Don Matteo è il messaggio di purezza e tranquillità che la sua visione regala: una sorta di zona di comfort per parecchi telespettatori. Detto questo, a pochissimo dagli ultimi due episodi, Bova ha deciso di raccontare l’incontro con Terence Hill prima di girare il primissimo ciak sul set. L’attore gli ha dato un consiglio forte e netto, ma per una giustissima causa che come abbiamo visto, è stata centrata in pieno.
Don Matteo 14: Raoul Bova sull’incontro con Terence Hill
Raoul Bova ha condiviso nel podcast BSMT le sue riflessioni sul ruolo di Don Massimo in Don Matteo, che ha assunto dopo l’addio di Terence Hill a partire dalla stagione numero 13, quindi dalla precedente a quella che vediamo attualmente su Rai 1. L’attore ha spiegato che non avrebbe mai potuto interpretare il personaggio di Terence, per rispetto sia verso di lui che verso i tanti fan della serie. Ha dichiarato che non se la sarebbe sentita di affrontare un ruolo così iconico senza tradire la propria identità e il proprio spazio creativo. Bova ha raccontato che il suggerimento decisivo gli è arrivato proprio da Terence Hill, con il quale ha voluto confrontarsi di persona.

Gli avrebbe detto: “Prenditi il tuo tempo. Fai tuo il personaggio, rendilo unico e sii orgoglioso di ciò che fai. Ma deve essere tuo, non quello di qualcun altro“. Queste parole, severe, ma giuste e con un intento nobile, gli hanno fatto capire l’importanza di costruire un personaggio nuovo, che potesse raccontare qualcosa di diverso rispetto a quanto fatto da lui in passato, contribuendo a rendere unica una fiction nata quasi per gioco. Ci è riuscito in pieno, entrando da subito nel cuore dei fan della serie. Don Massimo, come descritto da Bova, è un uomo di 53 anni con un passato da carabiniere. Questo aspetto, per l’attore, lo rendeva più interessante da interpretare: un prete che non è perfetto, che non ha certezze assolute e che continua a mettersi in discussione, interrogandosi su se stesso e sul proprio percorso.
