Il minuscolo maniero medievale che sta stupendo il mondo: solo 8 metri quadrati!

Avete mai pensato di fare un tuffo indietro nel tempo? Bene, adesso potete: la casa medievale di Goriano Valli si è svegliata dal suo lungo sonno e aspetta solo voi!

Immaginatevi in un minuscolo villaggio abruzzese, dove le strade echeggiano di storie antiche e le pietre narrano segreti secolari. Proprio in questo scenario si trova la casa medievale di Goriano Valli, un piccino gioiellino di soli 8 metri quadrati che, dopo ben 140 anni di abbandono, riapre le sue porte. Questo luogo è testimone della vita di una volta e si è rifatto il look per farci fare un tuffo nella storia, attirando chi è curioso di scoprire come si svolgeva la vita rurale anni e anni fa.

Il fascino di Goriano Valli e il suo gioiello medievale

Il borgo di Goriano Valli, che si fa largo tra le montagne dell’Abruzzo, è un vero scrigno di tesori architettonici. Ma la star è sicuramente la casa medievale, piccola piccola ma piena di carattere, che è stata scelta per entrare a far parte del MuDi, ossia il museo diffuso del parco Sirente-Velino. Pare che il suo fascino sia in grado di trasportare chiunque la visiti in un’altra epoca, quella dei contadini di un tempo.

All’interno, troverete pochi mobili ma tutti pieni di significato: da un lettino a un camino, senza dimenticare un paio di sedie e una cassapanca. Questi oggetti raccontano le abitudini di allora e, anche se oggi ci sembrano spartani, in realtà sono preziose testimonianze storiche. Certo, può mancare un bel bagno moderno, ma quello che offre questa casa in termini di valore culturale è impagabile.

Il MuDi ed il suo ruolo nella preservazione storica

La riapertura di questa casetta non è solo un fatto curioso, ma segna l’inizio di un progetto più ampio, quello del Museo Diffuso, previsto per il 2024. Questo museo all’aria aperta è una manna per chi vuole approfondire la conoscenza del passato e delle usanze del luogo. E, giusto accanto alla minuta casa medievale, c’è un’altra dimora datata 1494, che completa il quadro storico con il suo stemma restaurato.

I fratelli Di Giulio, le menti dietro a questa iniziativa, stanno puntando molto sulla storia del loro paesino, e stanno lavorando duro per proteggere e far conoscere il patrimonio culturale locale. La loro speranza è che queste tradizioni contadine antiche sopravvivano nel tempo grazie a questi esempi di architettura così suggestivi come la casa medievale di Goriano Valli.

Insomma, questa casina medievale non è solo quattro mura: è storia viva, è cultura in ogni suo mattone, è un’esperienza che parla di come eravamo e come vivevamo. Sostenere queste iniziative è fondamentale per non dimenticare le nostre radici e per offrire ai visitatori una lezione di vita attraverso la semplicità di un’esistenza di altri tempi.

Voi cosa ne pensate? Vi piacerebbe vivere per un po’ in un’epoca passata, e quale piccolo comfort di oggi portareste con voi in questo salto all’indietro nel tempo?

“La storia è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita, nunzia dell’antichità.” Queste parole di Cicerone risuonano con particolare forza di fronte alla riapertura di una casa medievale di appena 8 metri quadrati a Goriano Valli, in Abruzzo. Dopo essere rimasta disabitata per 140 anni, questa dimora si offre come un ponte verso un passato che rischia di sfuggirci, un passato di vita quotidiana e di semplicità estrema, lontano anni luce dalla nostra esistenza ipertecnologica e frenetica.

La casa, che si candida a essere la più piccola al mondo di epoca medievale, non è solo un’attrazione turistica, ma un monito e un invito a riflettere sulla sostenibilità e sull’essenzialità della vita. In un’epoca in cui il superfluo sembra aver preso il sopravvento, la vita di Rachele Mariani e Pierfelice Capestrani, gli ultimi abitanti, ci ricorda che un tempo le persone erano in grado di vivere con molto meno, ma forse con un senso di comunità e di appartenenza più forte.

La decisione di includere questa casa nel Museo Diffuso del parco Sirente-Velino, come spiegato da Fausto Di Giulio, non è solo un tributo al passato, ma un invito a guardare al futuro con una maggiore consapevolezza delle nostre radici e della nostra storia. In un’epoca in cui l’identità sembra sempre più fluida e indefinita, progetti come questo ci ricordano che siamo il prodotto di secoli di storia e che ogni pietra, ogni legno, racconta una storia che merita di essere ascoltata.

Inoltre, l’investimento nella valorizzazione del territorio e nella conservazione delle strutture storiche è un esempio luminoso di come il passato possa diventare una risorsa per il futuro, non solo in termini culturali ma anche economici, attirando

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