Film italiano umilia i kolossal su Netflix: dormirai più leggero (e capito) dopo averlo visto

Una commedia italiana batte i colossi internazionali su Netflix: un film che fa anche stare meglio dopo averlo visto.

Successo travolgente su Netflix: è quello che sta ottenendo il film Una terapia di gruppo. Niente effetti speciali, budget astronomico e l'ambizione di diventare un cult. Nel suo 'piccolo' però, reinventa il genere della commedia corale. Paolo Costella ha diretto una pellicola che in maniera silenziosa, ma incisiva si è imposta sulla piattaforma, arrivando sul podio dei film più visti del periodo, sbaragliando titoli più patinati e rumorosi. Un risultato che dice molto non solo del film, ma anche del modo in cui viene visto. Ambientato quasi interamente nella sala d’attesa di uno studio psichiatrico, Una terapia di gruppo prende una situazione da incubo quotidiano, attesa, imprevisto, la perdita di controllo e la trasforma in un microcosmo comico in cui è facile riconoscersi.

netflix
Valentina Lodovini in Una terapia di gruppo su Netflix

Sei pazienti con disturbi ossessivo-compulsivi, bloccati da un errore di agenda e dall'assenza del medico, sono costretti a convivere, parlarsi e, loro malgrado, ascoltarsi. Da qui nasce una terapia improvvisata che è anche una piccola radiografia delle nostre nevrosi contemporanee. La critica non lo ha certo accolto come un capolavoro, sottolineandone i limiti: una comicità prevedibile, una messa in scena rassicurante e un approccio delicato al tema della salute mentale. Proprio questa 'normalità' lo rende perfetto per la fruizione in streaming, soprattutto in questo periodo dell'anno. Non chiede grande attenzione e non mette a disagio, ma accompagna.

Una terapia di gruppo scala la classifica di Netflix: il  cast è la ciliegina sulla torta

E allora perché non guardarlo durante una serata fredda, dopo una giornata lunga e dura o durante le vacanze? Significa regalarsi 90 minuti di leggerezza, ma con spunti di riflessione sottili e sorprendenti: il caos è da normalizzare. Le ossessioni di tutti i personaggi, dalla mania di controllo alla FOMO, diventano specchi deformanti in cui ridere di sé è normale, come è normale non essere giudicati. Il cast è la ciliegina sulla torta, ma anche il punto di forza di questa pellicola: Bisio, Lodovini, Santamaria, Buy, Mascino e Leo Gassmann evitano l'effetto macchietta, ma restituiscono personaggi riconoscibili, imperfetti e umani.

Il film funziona bene anche per questo motivo: sembra una compagnia familiare che entra nel nostro salotto, più che un prodotto da evento. Dopo averlo visto non ricorderete la singola battuta o una scena iconica, bensì una sensazione precisa: quella di sentirsi strani forse, ma meno soli e più indulgenti nei confronti delle proprie manie. Forse è questo il segreto del successo di Una terapia di gruppo: non vuole stupire, ma confortare e soprattutto a ridosso del natale, è esattamente quello che cerchiamo.

Lascia un commento