Fu un flop al cinema, poi è diventato una leggenda erotica: stasera in tv torna la passione di 9 settimane e mezzo.
9 settimane e mezzo nel 1986, anno in cui è stato rilasciato nelle sale di tutto il mondo, sembrava un fuoco di paglia destinato a scomparire in fretta. Il pubblico fu molto freddo, le critiche copiose e incassi deludenti. Contro ogni previsione, un film giudicato "troppo patinato e vuoto", è poi diventato uno dei titoli più iconici degli anni Ottanta. Stasera c'è la possibilità di guardarlo in prima serata su Rai movie. Ha influenzato cinema, moda e immaginario collettivo per decenni. La regia è di Adrian Lyne, reduce dal grande successo di Flashdance. Il film parla della relazione tra Elizabeth, una gallerista d'arte divorziata e John, affascinante broker di Wall Street.
Un incontro casuale diventa una storia di attrazione, potere e dipendenza: il desiderio diventa teatro di manipolazione psicologica. Non è certo una favola romantica, ma una discesa verso il limite. Proprio questo tipo di ambiguità spiazzò notevolmente il pubblico. In America fu accusato di essere troppa estetica senza sostanza. Erotismo elegante, ma privo di una profondità emotiva. Il risultato? Un clamoroso mezzo flop al botteghino americano, con incassi ben lontani dal budget. A peggiorare la situazione arrivarono anche le nomination ai Razzie, simbolo di un’accoglienza tutt’altro che calorosa.
Stasera in tv su Rai Movie c'è 9 settimane e mezzo: ha anticipato uno dei film contemporanei più più discussi
Se Hollywood storceva il naso dinanzi a questa uscita, nel resto del mondo la reazione è stata molto differente. In Europa e altrove, 9 settimane e mezzo trovò rapidamente pubblico, diventando un successo nelle sale e successivamente, nei passaggi televisivi. La pellicola ottenne così una seconda vota, diventando nel giro di pochissimo tempo, un vero e proprio fenomeno culturale. Il vero segreto di questa longevità sono le immagini. I momenti in cui si mangia in cucina, le bende sugli occhi, l'uso caldo e profondo delle luci e la colonna sonora ipnotica: You can leave your hat on.

Scene che hanno superato il film stesso, diventando delle citazioni iconiche nella cultura pop. I protagonisti Mickey Rourke e Kim Basinger, all'apice delle loro carriere e fascino, divennero presto delle icone globali. Con il tempo, il film è stato anche riletto e discusso. Le dinamiche di potere tra i protagonisti hanno anticipato temi oggi centrali: consenso, controllo emotivo, desiderio femminile. Non a caso viene spesso citato come antenato diretto di Cinquanta sfumature di grigio, ma con una carica estetica e simbolica che molti ritengono ancora ineguagliata. Oggi il film viene ricordato certamente per i premi vinti, ma soprattutto per l'impatto lasciato. Inizialmente un flop, poi è diventato un cult intramontabile che rivive stasera in tv: la prova che il successo non si misura solo coi numeri, ma con la capacità di restare impressi nella memoria collettiva.
