Una bimba da salvare, un uomo spezzato: su Netflix il film turco che Mediaset vorrà a tutti i costi

Non solo serie turche su Canale 5, ma un film che commuove senza risultare troppo zuccheroso: esplode su Netflix la forza di un uomo e l'amore per una bimba.

Turchia mania, e non è affatto il momento di placarsi. Anche su Netflix emergono segnali di un'attenzione che ormai da anni, domina i palinsesti tardati Mediaset. Tra questi, spunta sicuramente Metruk Adam - Un uomo solo, un film che è pronto a far discutere per intensità, stile e il modo di raccontare il dolore con silenzio. Un uomo che tenta con fatica, di rimettere insieme i pezzi della sua vita. Il successo crescente di questa pellicola all'estero e la sua forte identità narrativa, hanno spinto molti a ipotizzare un futuro in tv per questa intensa storia. Non stupirebbe infatti se, complice il grande successo delle serie su Canale 5, Mediaset decidesse di trasmettere questo film in chiaro, per offrirlo a un pubblico più vasto.

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Una scena dal film, disponibile su Netflix

Il protagonista di questo film è Baran, interpretato da Mert Ramazan Demir, volto amatissimo del nuovo cinema turco. Baran esce dal carcere dopo una lunga condanna, per un crimine che però non ha commesso. La sua vita oscilla tra il risultato di un sacrificio imposto e la rassegnazione di chi ha accettato, senza avere alternative. Un equilibrio fragile, che si incrina quando un altro dramma piomba nella vita del personaggio. Baran deve quindi occuparsi della piccola Lydia, interpretata dalla sorprendente Ada Erma, che illumina la scena con una freschezza disarmante

Su Netflix un film turco che vi farà emozionare: non è il solito melodramma

La relazione tra Baran e Lidya non cade mai nei cliché. La loro è una convivenza incerta, costruita tra silenzi, diffidenze, piccoli gesti che raccontano più di qualsiasi parola. Baran immagina un futuro diverso per lui e la bimba, con un'officina tutta sua dove può lavorare n pace, lontano da vincoli familiari e le colpe che ha dovuto ereditare. Il lavoro manuale diventa dunque, simbolo di una riparazione più profonda. Un motore da aggiustare, è il tentativo disperato di mettere ordine dentro di sé. La regia di Çağrı Vila Lostuvalı accompagna questa rinascita imperfetta con uno stile essenziale. I tempi sono dilatati, la macchina da presa indugia su spazi vuoti, case spoglie, strade periferiche immerse in una luce lattiginosa. Ogni elemento dialoga con il tormento di Baran, un uomo che non chiede assoluzioni ma solo tregua.

La sceneggiatura lascia che ogni emozione maturi al ritmo dei personaggi. La pellicola è stata accolta con grande entusiasmo da molti critici: a colpire è stata la capacità di regia, attori e sceneggiatori di parlare di sacrificio e rinascita, senza sfociare nel classico (e talvolta noioso) melodramma. Non solo in Turchia un fermento di questo tipo: l'interpretazione di Demir ha raccolto giudizi positivi, in primis per la forza potentissima di Baran. Metruk Adam funziona perché racconta una storia credibile, lontana dagli stereotipi dei grandi drammi familiari. È cinema che lascia un segno, e che si inserisce perfettamente nella scia di quel fenomeno culturale che ormai chiamiamo senza esitazioni Turchia mania. Ed è proprio questa ondata, oggi più forte che mai anche in Italia, a far pensare che Netflix non resterà l’unica casa di questo film.

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