Sparisce da Netflix il 4 dicembre, perderlo è follia: il film più estremo e viscerale tratto da un bestseller

Netflix cancella il 4 dicembre un film da non lasciarsi scappare: tensioni e adrenalina senza scampo.

Uno di quei film che non si dimenticano facilmente. Rovine è il classico horror da sabato sera, ma il fatto è che resta nella testa di chi lo guarda a lungo, come una lama sottile e lenta, sporca e implacabile. Diretto da Carter Smith e uscito nel 2008, è tratto da un romanzo diventato bestseller di Scott Smith. Lo stesso, è autore anche della sceneggiatura del film che sparirà da Netflix il prossimo 4 dicembre. Vederlo prima di questo giorno è quasi un obbligo, ma non tanto per chi ama l'orrore vero. La trama è apparentemente semplice: due coppie di giovani americani e un turista tedesco partono per un'escursione tra le rovine Maya. Cercano il fratello di uno di loro, scomparso in circostanze misteriose. Quello che trovano però, è un vero e proprio incubo: una pianta carnivora che cresce e divora qualsiasi cosa o persona la tocchi.

netflix
Una scena da Rovine: su Netflix ancora per poco

Non è questa l'unica minaccia: a circondarli c'è un gruppo di locali armati, che non vogliono che venga scoperto l'orrore, diffondendosi. Da quel momento in poi, inizia la discesa più inesorabile. Non si tratta di una cosa puramente fisica, ma mentale. Rovine diventa così un racconto fatto di paranoia, terrore dell'attesa e quel confine sottile dove la paura, purtroppo, spazza via qualsiasi briciolo di ragione. Ogni graffio è un sospetto, ogni rumore è presagio. Lo spettatore resta così intrappolato insieme ai protagonisti, in un autentico crescendo di nausea e claustrofobia.

Non il solito survival horror su Netflix: hai poco tempo per recuperare Rovine

Nel mare di film horror pieni di cliché e scene tutte uguali, Rovine sorprende. Non aspettatevi certo mostri digitali o colpi spaventosi gratuiti: qui il nemico è vivo e pulsante più che mai. È un orrore naturale, fatto di pelle, sangue e piante che si muovono come serpenti. Carter Smith dirige con mano ferma e tagliente, evitando la spettacolarità e preferendo la fisicità del disgusto. Il risultato è disturbante, a tratti insopportabile, ma proprio per questo viscerale e potente. All'uscita, la critica si è divisa. Alcuni lo hanno definito “un horror troppo estremo”, altri lo hanno elogiato come uno dei più sinceri e crudeli degli anni 2000. In realtà, Rovine è tutte e due le cose.

È eccessivo certo, ma sincero in tutta la sua brutalità. Non cerca di piacere a tutti, non ammorbidisce nulla agli occhi di chi lo guarda. Ti scaraventa in un’esperienza che ti prende allo stomaco e non ti lascia scampo. Oggi, a distanza di quasi vent’anni, il film conserva una forza sorprendente. Forse perché racconta la paura in modo primordiale: non quella dei fantasmi o dei serial killer, ma quella del corpo che ti tradisce. È un horror fisico, sporco, carnale. E in un’epoca di effetti speciali patinati, rivederlo ha un gusto raro. Se non l’hai mai visto, guardalo prima del 4 dicembre, prima che sparisca da Netflix. Ma fallo con lo stomaco forte e la luce accesa: Rovine non spaventa soltanto, ti divora lentamente.

Lascia un commento