L’ultimo anno televisivo ha visto diventare più spietata che mai la guerra Rai-Mediaset. Il motivo è legato a cambiamenti importanti, inerenti soprattutto la tv del Biscione. Dall’addio di Barbara d’Urso al ridimensionamento del Grande Fratello, passando per l’exploit delle serie turche o della Ruota della Fortuna, gli equilibri si stanno modificando completamente. La Rai ha cercato di stare dietro a tutto questo, rispondendo con le sue fiction – alcune delle quali, tuttavia, rischiano ogni giorno di perdere mordente. Anche Affari Tuoi che è stata la punta di diamante dello scorso anno in tv, da settembre fatica.
Un’operazione che ha funzionato – tuttavia, come anticipato, è quella della Ruota della Fortuna. Il programma di Gerry Scotti sembra andare a gonfie vele. Ogni giorno lo share aumenta e questo ha fatto sì che Pier Silvio Berlusconi decidesse anche di spostare la trasmissione in prima serata in alcuni momenti ‘cruciali’ come il lancio di fiction attesissime da Un Professore a Sandokan. Perché la Ruota convince tanto il pubblico? Non c’entra solo la conduzione eccelsa o la presenza di Samira Lui. È l’effetto nostalgia che fa tanto. E proprio sull’effetto nostalgia si volava puntare anche in Rai con il ritorno di Ok, il prezzo è giusto. Ma cos’è successo poi?
La lunga disputa tra Rai e Mediaset arriva finalmente a un punto di svolta. Dopo settimane di trattative serrate, retroscena incrociati e mosse inattese, la vicenda che ha coinvolto Fremantle, Rai 1, Mediaset, Rai Pubblicità, Flavio Insinna e perfino Pier Silvio Berlusconi trova un esito ufficiale. Un esito che cambia i piani dell’autunno televisivo e riapre il destino di uno dei titoli più iconici della nostra tv.
Per Ok, il prezzo è giusto la situazione sembrava chiara. Il game show doveva essere nel palinsesto Rai con Flavio Insinna alla conduzione. Un lavoro avviato e poi confermato pubblicamente attraverso il sito ufficiale di Rai Pubblicità, dove il titolo compariva già nei listini e nelle pianificazioni commerciali.
E poi è arrivato il colpo di scena. Il titolo, così radicato nella storia della tv commerciale, non poteva passare senza scosse da un polo all’altro del sistema televisivo. A quel punto è intervenuto Pier Silvio Berlusconi. Il suo mettersi in mezzo ha cambiato tono ai negoziati e ha imposto un riequilibrio immediato. Il marchio è parte della storia Mediaset. Fa parte di un’immagine collettiva. E non poteva diventare un trofeo in mano alla concorrenza senza un confronto diretto.
Da qui è nata la vera telenovela fatta di telefonate, controparti, bozze, richieste, clausole e un continuo lavoro di mediazione. Oggi, però, tutto questo trova un punto fermo. La trattativa si chiude. La situazione diventa ufficiale: Ok, il prezzo è giusto riparte in Mediaset. Quando e con chi? Questo ancora non si sa. La collocazione, tuttavia, è certissima secondo il portale Dagospia.
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