Benedetta Parodi è una garanzia sotto tanti punti di vista. Nel periodo natalizio, oltre a sfornare una miriade di ricette eccezionali per il palato, ad esempio, regala tante idee su come apparecchiare la tavola per non cascare nel solito – banale – rosso o in centrotavola bellissimi ma super complicati. Questa volta propone una mise-en-place semplice e da copiare durante le feste (o prima). Il Natale non è ancora arrivato, ma è già nell’aria, per cui si possono già attuare i suoi consigli (non dichiarati ma sempre utilissimi).
Per una cena tra amici, Benedetta Parodi ha allestito una tavola con dell’ottimo cibo: da salumi a fondute di vario genere, passando per delle polpettine dall’aspetto semplicemente gustoso. Eppure a catturare l’attenzione nel suo carosello di foto pubblicato su Instagram è la mise-en-place. Non c’è niente fuori posto. I colori sono classici, ma non c’è un eccesso di rosso. Come poter dunque replicare quest’effetto? Vediamo nel dettaglio come ha fatto lei e quali sono le strategie da copiare, soprattutto per un centrotavola carino e impattante.
La forza della tavola di Benedetta Parodi sta nella sua naturalezza. Tutto è pensato per creare un ambiente accogliente, senza sfarzo e senza complicazioni. La tovaglia chiara, decorata con piccole foglie nei toni del grigio e del beige, è il primo elemento che definisce l’atmosfera. Porta un senso di calma e movimento, senza rubare la scena agli altri elementi. È un fondale perfetto: neutro, elegante, versatile.
Al centro, il dettaglio che cattura davvero l’attenzione: un bouquet di fiori secchi dalle sfumature naturali. Toni verdi, punte di viola, rami morbidi che scivolano verso il basso. Niente forme rigide od obbligo di “perfezione”. Questi fiori sono decorativi ma non dominanti e hanno anche il vantaggio di durare per settimane (il che li rende disponibili per tutto il periodo delle feste).
Intorno, la tavola diventa viva. Piatti bianchi dai bordi delicati, calici ampi e brillanti, bicchieri bassi in vetro rosso scuro che portano una luce morbida. Il rosso è accennato, ma mai gridato. La mise-en-place non è “da esposizione”: è una tavola che si usa. Non vuole stupire con artifici, ma è pensato per accogliere.
Riprodurla è facilissimo. Ecco come fare:
Il risultato finale è una tavola che non ha bisogno di artifici. È calda, vera, profondamente umana. In un periodo in cui tutto sembra diventare più frenetico, questa mise-en-place porta un messaggio gentile: la bellezza è nella semplicità.
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