Cenerentola (2011), fiction Rai disponibile su RaiPlay, è una miniserie in due puntate che molti ricordano con affetto e che oggi, riscoperta in streaming, conquista una nuova generazione di spettatori.
Diretta da Christian Duguay, costruita con cura e una sensibilità quasi cinematografica, questa rilettura della fiaba più famosa al mondo si muove nel cuore dell’Italia degli anni Cinquanta. Una Roma che rinasce dopo la guerra, tra musiche, speranze e nuove possibilità. È un mondo che profuma di modernità e malinconia, e che riesce a incastonare la leggenda in un contesto reale, terreno, emotivo. Senza fate. Senza carrozze. Solo desiderio di riscatto e forza personale.
E qui entra in scena lui: Flavio Parenti. Un “principe” contemporaneo, più vicino alla sensibilità del pubblico di oggi. Raffinato, misurato, appassionato. Molto diverso dal Tancredi di Sant’Erasmo che si vede ogni giorno nella fortunata soap opera Il Paradiso delle Signore.
La protagonista si chiama Aurora De Luca. Ha il volto di Vanessa Hessler e una storia che profuma di ferite antiche. Orfana di madre, segnata dalla perdita improvvisa del padre Valerio, cresce in una casa che non le appartiene più. La matrigna, Irene, interpretata da Natalia Wörner, trasforma la villa di famiglia in un albergo, riducendo Aurora a cameriera. Una giovane donna relegata ai lavori più umili, ignorata, sottovalutata, quasi invisibile.
Le sorellastre la osservano dall’alto in basso. Il personale dell’albergo la tratta come una comparsa. Eppure, dentro di lei arde un talento che nessuno può spegnere: la musica. Aurora è una pianista. Il pianoforte diventa il suo rifugio. Quando Sebastian – l’uomo che un tempo aveva incrociato la sua vita da bambina – ritorna a Roma dopo anni all’estero, con lentezza e dolcezza nasce un bel sentimento tra di loro.
Quando debutta su Rai 1 nell’ottobre 2011, Cenerentola ottiene un successo immediato: 6.390.000 spettatori e uno share del 26,18%. Numeri che oggi sembrano impossibili. Eppure, nonostante il clamore, la miniserie resta un piccolo gioiello senza premi internazionali, custodito soprattutto nella memoria del pubblico.
Le curiosità non mancano:
E c’è un altro dato interessante: Cenerentola continua a essere replicata su Rai Premium. Un segnale chiaro. Quando una fiction ritorna più volte nei palinsesti, significa che il pubblico la richiede. Che c’è nostalgia. Che l’emozione non si è spenta. Il suo impatto? Importante. Ha dimostrato che si può prendere una fiaba antica e trasformarla in un racconto sociale senza perdere bellezza. Ha aperto la strada a nuove reinterpretazioni del melodramma romantico. E ha rafforzato la presenza di Parenti nel panorama della fiction italiana, preparando il terreno al suo futuro successo ne Il Paradiso delle Signore.
Cenerentola è questo: una storia di coraggio, riscatto e tenerezza. Una luce gentile che si accende piano e che ti rimane addosso. La inizi per caso, magari in una sera qualunque. Ma poi non riesci più a fermarti.
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