Dentro la cena segreta di Mara Venier: la tavolata delle star e il menù che nessuno si aspettava.
Dopo una diretta intensa e piena di imprevisti, Mara Venier non si è concessa nemmeno un’ora di tregua. Appena uscita dagli studi Rai, la conduttrice è volata a casa sua, nel suo regno più vero, quello in cui non esiste trucco né scaletta: la cucina. È qui che si è consumata una di quelle serate che raccontano un lato privato e irresistibilmente autentico di una delle figure più amate della televisione italiana. A tavola, ospiti che in qualsiasi altro contesto farebbero tremare un red carpet. Alberto Matano e suo marito, eleganti anche in versione informale. Christian De Sica con la sua risata immediata, capace di riempire la stanza come una colonna sonora intramontabile. Achille Lauro, che passa con naturalezza dal palco più visionario al tavolo più casalingo, mescolando mondi come solo lui sa fare.
E poi amici, confidenze, voci sovrapposte, bicchieri sollevati per brindare a una domenica che, una volta tanto, profuma più di casa che di show. Il vero spettacolo, però, si è consumato tra i fornelli. Mara ha acceso il fuoco, letteralmente e metaforicamente. Ci teneva a fare tutto lei. Nessuno sgabello da regia, nessun assistente: solo grembiule, cucchiai di legno e quella generosità culinaria che la precede ovunque vada. La cena, infatti, più che un gesto, è stata un manifesto della sua identità.
La cena esplosiva di Mara Venier: dalla parmigiana di melanzane alla lasagna per i suoi ospiti
La lasagna, alta, stratificata, costruita come un racconto familiare. Le cotolette con piselli, un classico che Mara difende da sempre perché “la semplicità, quando è fatta bene, vale più di mille invenzioni. La parmigiana di melanzane, morbida e profumata, con quel sugo denso che arriva dalle ricette tramandate tra generazioni. Le pizzelle napoletane fritte, calde e irresistibili, che hanno conquistato tutti ancora prima che arrivassero in tavola grazie al profumo che si diffondeva dalla cucina. E poi il gateau di patate, ricchissimo, quasi una dichiarazione d’amore al comfort food. Gli ospiti hanno assaggiato, commentato, sorriso. Matano riprendeva tutto con il telefono, De Sica raccontava aneddoti di famiglia, Lauro chiedeva curiosità sulle ricette. A tratti sembrava una scena scritta da uno sceneggiatore brillante, ma era solo vita vissuta. Convivialità pura, quella che nasce quando il piacere dello stare insieme supera tutto il resto.

Mara ha gestito il ritmo come se fosse ancora in diretta, ma senza filtri. Ogni piatto era un gesto affettuoso. Ogni risata, un modo per allentare la tensione della settimana. In quella tavolata, la cucina non era solo cibo: era collante, linguaggio, rifugio. Una domenica sera che ha ricordato perché il pubblico la definisce “zia”. Perché Mara non si limita a raccontare l’Italia: la cucina, la accoglie, la unisce. E quella cena, così esplosiva nei sapori e nelle emozioni, ha regalato un’immagine preziosa: Mara Venier, padrona di casa, che si gode la vita senza telecamere. La versione più vera di una donna che non smette mai di cucinare relazioni prima ancora che piatti.
