Sanremo 2026 appeso a un “mai dire mai”: parlano Mengoni e Corsi.
Sanremo 2026 crea fermento già mesi prima dell’annuncio ufficiale e ogni dichiarazione degli artisti più amati diventa un piccolo terremoto mediatico. Nelle ultime ore Lucio Corsi e Marco Mengoni hanno offerto due risposte completamente diverse, quasi opposte, che alimentano curiosità, ipotesi e interpretazioni. Da una parte un “no” secco, dall’altra una porta socchiusa che potrebbe spalancarsi al momento meno prevedibile. Lucio Corsi continua il suo percorso senza deviazioni. L’artista toscano sta vivendo un periodo di intensa creatività e di forte esposizione internazionale. Le ultime parole sul Festival arrivano con una sincerità che spiazza: nessun Sanremo 2026, né come concorrente né come ospite. Ha spiegato che il 2026 lo attende con un tour europeo imponente, tra Zurigo, Vienna, Berlino, Londra e Parigi, e con un immediato ritorno alla scrittura di nuova musica.
Non vuole distrazioni. Non vuole rallentare. Preferisce la continuità del lavoro alla vetrina del Teatro Ariston. Corsi procede con la stessa coerenza che lo ha accompagnato nel 2025, anno in cui ha conquistato il pubblico di Sanremo e dell’Eurovision e ha portato in vetta alle classifiche il suo album Volevo essere un duro. Di recente ha pubblicato il suo primo disco live, La chitarra nella roccia, registrato nell’Abbazia di San Galgano. Un progetto nato per raccontare un nuovo modo di stare sul palco. Un’identità musicale sempre più forte, che appare incompatibile con la pressione del Festival. Questa scelta, però, non chiude alcun futuro. Segna soltanto una direzione precisa: Corsi vuole crescere altrove, con tempi e modalità sue.
Dall’altra parte Marco Mengoni sceglie parole che accendono immediatamente l’attenzione. Al Tg1 ha sorriso e ha risposto con una frase breve, ma potentissima: “Mai dire mai, sono uno dell’ultimo minuto”. Una dichiarazione che apre scenari infiniti. Perché Mengoni conosce il peso di ogni sua comparsa sul palco dell’Ariston. Conosce l’effetto che produce sul pubblico. Conosce il valore simbolico di un suo possibile ritorno. Il 2025 lo ha visto protagonista con un tour sold-out e con un calendario fitto di collaborazioni e uscite, dall’inedito natalizio Coming Home agli omaggi rock durante i concerti. Mengoni vive un momento di grande stabilità artistica, e proprio per questo il suo “forse” pesa molto più di un annuncio ufficiale. Il pubblico sente che qualcosa potrebbe accadere.
E che, se dovesse accadere, non sarebbe un gesto casuale. La differenza tra i due artisti crea un contrasto perfetto. Lucio Corsi protegge il suo percorso, evita la ribalta del Festival e continua una corsa che lo sta portando fuori dai confini italiani. Marco Mengoni, invece, lascia aperto uno spiraglio. E uno spiraglio, quando riguarda lui, diventa immediatamente un varco da cui potrebbero entrare colpi di scena, decisioni improvvise e una candidatura che cambierebbe la narrativa di Sanremo 2026. Adesso resta soltanto una domanda: chi dei due sorprenderà davvero?
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