Una serie Rai “vera”, costruita con rigore scientifico e sensibilità umana, capace di parlare a tutti: medici, famiglie e perfino ai più piccoli. È questo, secondo il regista Riccardo Donna, il segreto del successo di Cuori, il medical drama ambientato nella Torino degli anni Sessanta.
Dopo due stagioni di ascolti solidi e un seguito affezionato, la Rai non ha intenzione di abbandonare la sua creatura più elegante. Il regista ha confermato che la terza stagione arriverà su Rai 1 dall’8 febbraio, ma ha anche lasciato intendere che una quarta stagione è tutt’altro che esclusa. Le sue parole — piene di entusiasmo e di affetto — lasciano intendere che il viaggio dei protagonisti potrebbe continuare ancora.
Donna ha raccontato come la forza di Cuori stia tutta nella sua autenticità. Il set è stato ricostruito con un’attenzione quasi maniacale, usando strumenti e apparecchiature originali dell’epoca e consultando ex infermieri e un’equipe di medici per assicurare realismo e credibilità a ogni scena. Il risultato è un ospedale degli anni ’60 che sembra respirare davvero. Ogni dettaglio è studiato, dalle luci alle posture, fino ai gesti tecnici durante le operazioni. Per le scene più delicate — come quelle a cuore aperto — le mani che si vedono non sono degli attori, ma di veri cardiochirurghi.
Il coinvolgimento del cast è stato totale. Matteo Martari, che interpreta il dottor Fanti, si è preparato con precisione chirurgica: ha imparato davvero a “cucire” e a maneggiare gli strumenti del mestiere. Accanto a lui, Pilar Fogliati regala ancora una volta una performance intensa e umana, perfetta per raccontare il lato più emotivo della medicina.
Ma Cuori non è solo una serie di bisturi e camici. È un racconto di relazioni, scelte e sentimenti ambientato in un’epoca in cui la medicina era ancora una frontiera da esplorare. Proprio per questo il regista rivendica la volontà di non banalizzare mai ciò che mostra sullo schermo. Raccontare la scienza, dice, comporta una responsabilità.
La terza stagione segnerà un salto temporale di alcuni anni, scelta narrativa che permetterà di mostrare come la ricerca e la tecnologia abbiano cambiato la vita all’interno dell’ospedale. Un modo per dare continuità alla crescita dei personaggi e, al tempo stesso, far emergere il progresso scientifico che in quegli anni rivoluzionava la cardiochirurgia.
Riccardo Donna ha anche chiarito le ragioni del rinvio: la fiction era pronta già per l’autunno, ma è stata spostata a febbraio per curare al meglio la post-produzione. La quarta stagione? Non è ancora confermata, ma il regista ha lasciato la porta socchiusa, riferendo che anche gli attori principali sarebbero felici di tornare sul set. E per chi conosce la storia di Cuori, questo è un indizio che vale più di un annuncio ufficiale.
In fondo, Cuori non è solo una fiction. È una delle serie più raffinate e sincere della Rai, capace di raccontare la medicina come un atto d’amore, non solo come una scienza. Dopo Doc e L’Allieva, la rete pubblica conferma così la sua fiducia nelle storie che uniscono sapere e sentimento, tecnica e tenerezza. E mentre i fan contano i giorni all’8 febbraio, una cosa è certa: il battito di Cuori non si è mai fermato. E forse, grazie al suo successo, continuerà a pulsare ancora a lungo.
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