Il pubblico si divide, e non poco: il finale di stagione di Màkari 4, andato in onda ieri su Rai 1, ha lasciato molti spettatori senza parole. Tra chi si è commosso per il bacio tra Saverio Lamanna e Michela e chi lo ha definito un tradimento verso la storia originale, il dibattito è infuocato.
Sui social, l’hashtag #Makari4 è esploso nella serata di ieri. C’è chi scrive che “i Saverio e Suleima dei libri si staranno rivoltando vedendo questo finale”, chi non riesce a capire “se Michela partirà per l’Australia o se Suleima aspetterà invano Saverio a Malta”. E poi c’è chi non usa mezzi termini: “che finale orribile con Saverio e Michela, Suleima non lo meritava”. Tre frasi, tre umori diversi. Tutti specchio di un pubblico appassionato ma profondamente deluso.
Del resto, la serie tratta dai romanzi di Gaetano Savatteri non è nuova a scelte coraggiose. Ma questa volta la distanza tra pagina e schermo è sembrata più ampia che mai. Nel romanzo, Saverio resta con Suleima. Nella fiction, invece, la tensione emotiva si sposta su Michela, interpretata da Serena Iansiti. Una scelta che molti definiscono “televisivamente comprensibile”, ma umanamente difficile da digerire.
Eppure, la puntata conclusiva — intitolata “La Magna Via” — non era solo una storia d’amore. C’era un omicidio da risolvere, un caso che minacciava la quiete della Sicilia e un uomo in bilico tra due vite. Saverio Lamanna, interpretato da un sempre intenso Claudio Gioè, ha dovuto fare i conti con le sue paure e con la nostalgia. La regia ha mantenuto il tono poetico e malinconico di tutta la stagione, ma l’ultima scena ha cambiato tutto.
Quel bacio con Michela, sul finale, ha spaccato in due i fan. Molti lo hanno percepito come una resa, altri come un nuovo inizio. Ma il sentimento prevalente è la delusione. In tanti ricordano la forza, la libertà e la coerenza di Suleima, interpretata da Ester Pantano. Una donna che rappresentava l’indipendenza e la crescita personale, ora messa da parte senza una vera chiusura emotiva.
La quarta stagione di Màkari aveva promesso introspezione, ironia e poesia. C’erano tutti: Peppe Piccionello (l’amico di sempre, interpretato da Domenico Centamore), Marilù (Antonella Attili), il vicequestore Randone (Filippo Luna), e persino il padre di Saverio (Tuccio Musumeci). Ma l’ultimo episodio ha lasciato più interrogativi che emozioni risolte.
Saverio si trova diviso tra il passato e un presente che non riconosce più. Il suo amore per Suleima sembra svanire lentamente, come una marea che si ritira senza clamore. E intanto, Giulio (Eugenio Franceschini), l’ex di Suleima, tenta invano di riavvicinarsi. Il risultato? Una tela di rapporti sospesi, dove nessuno sembra ottenere davvero ciò che vuole. La scena finale, sospesa e ambigua, ha l’effetto di un colpo di vento: lascia tutto in aria. Saverio rimane con Michela o parte per Malta? E Michela? Domande senza risposta, che molti fan interpretano come una “fuga dalla verità”.
Eppure, dietro la rabbia dei commenti si nasconde un dato importante: Màkari resta una delle fiction più amate della Rai. Girata tra Trapani, Scopello e la Sicilia occidentale, la serie continua a incantare per la sua luce mediterranea, la scrittura calda e ironica di Savatteri e la capacità di fondere giallo, poesia e introspezione. Ma quando si tocca l’equilibrio sentimentale dei personaggi, il pubblico reagisce. E lo fa con passione.
Un dato è certo: la chiusura di stagione non ha lasciato indifferenti. C’è chi spera in una quinta stagione per “rimediare”, chi chiede coerenza con i libri, e chi, più semplicemente, vuole rivedere Peppe Piccionello e i tramonti su Màkari. Il resto, per ora, resta sospeso tra due baci e un arrivederci. Forse è proprio qui la forza di Màkari: saper dividere, emozionare e far discutere. Anche quando non convince del tutto.
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