La più grande interpretazione di Monica Guerritore? Si trova in questo film intenso e dimenticato, tratto da Verga.
C’è un film che racconta l’essenza più pura e selvaggia della femminilità secondo Verga, e dentro quel film c’è una Monica Guerritore che brucia, consuma e trascina lo spettatore con sé in un vortice di desiderio e dannazione. Si intitola La lupa, diretto da Gabriele Lavia nel 1996, e oggi è disponibile a noleggio su Prime Video: un’occasione preziosa per riscoprire una delle prove più travolgenti della carriera dell’attrice, a pochi mesi dal suo ritorno nelle sale con il film che segnerà il suo debutto come regista dedicato alla vita di Anna Magnani. Ne La lupa, la Guerritore interpreta Pina, una donna che vive ai margini delle regole, spinta da una passione che divora tutto ciò che la circonda.
La sua è una sensualità viscerale, lontana da ogni idealizzazione, ma anche da ogni moralismo. È corpo, istinto, e tormento. Pina non può amare senza distruggere, non può desiderare senza bruciare chi le è vicino. Il giovane Nanni, interpretato da Raoul Bova, ne subisce il magnetismo oscuro, anche dopo aver sposato Maricchia, la figlia della Lupa. Il destino dei tre diventa un intreccio di colpa e desiderio, di carne e peccato, che Verga aveva raccontato nella novella del 1880 come simbolo della condanna umana a seguire i propri impulsi, anche quando portano alla rovina.
Un film visivo, carnale, spietato con Monica Guerritore
La regia di Gabriele Lavia accentua il contrasto tra la potenza primitiva del personaggio e l’aridità del mondo che la circonda. Ogni inquadratura restituisce la Sicilia verghiana con un realismo visivo che sa di terra, di sole e di polvere. La macchina da presa indugia sui corpi come se volesse scolpire la passione nei volti, e Monica Guerritore diventa un archetipo, un simbolo mitico: non più solo donna, ma forza della natura, simile alle eroine tragiche della letteratura greca. In questa interpretazione, la Guerritore raggiunge una delle sue vette artistiche più alte. C’è dentro la sua Lupa tutto il teatro, la sensualità e la violenza emotiva che l’hanno resa una delle attrici più potenti della scena italiana. Ogni gesto è controllato e allo stesso tempo selvaggio, ogni sguardo vibra di dolore e desiderio.

È una performance che anticipa, in qualche modo, la sensibilità della Guerritore regista di oggi: capace di entrare nel cuore dei personaggi femminili per raccontarne la verità, la fame, la ribellione. La lupa non è solo una trasposizione fedele di Verga, ma un film che parla di femminilità, ossessione e libertà interiore con una forza che ancora oggi scuote. Guardarlo su Prime Video significa riscoprire un cinema coraggioso, sensuale e letterario, ma soprattutto un’attrice nel pieno del suo fuoco creativo. Chi ama la Guerritore di oggi, intensa, visionaria, prossima a raccontare Anna Magnani sul grande schermo, troverà in questa Lupa le sue origini più autentiche.
