Ci sono film che arrivano in silenzio, ma restano nella memoria di chi ama l’immaginazione: “L’inventore di giochi” è uno di questi ed è disponibile su RaiPlay. L’opera diretta da Juan Pablo Buscarini e interpretata da Valentina Lodovini, Joseph Fiennes e David Mazouz è un piccolo tesoro del cinema d’avventura. Un racconto che unisce mistero, magia e intelligenza, costruendo un mondo sospeso tra sogno e logica.
Uscito nel 2014 e tratto dal romanzo di Pablo De Santis, il film racconta una storia universale: quella di un ragazzo che scopre che la vita è il gioco più difficile di tutti. Eppure, nonostante un’idea brillante, un cast internazionale e scenografie mozzafiato, il film è stato presto dimenticato. Oggi, grazie a RaiPlay, torna a essere riscoperto da un pubblico nuovo, pronto a lasciarsi trasportare nella città di Zyl, dove tutto è possibile.
Il protagonista è Ivan Drago, un ragazzo appassionato di giochi da tavolo. Quando i suoi genitori, Tom Cavanagh e Valentina Lodovini, scompaiono misteriosamente, Ivan viene spedito in un collegio freddo e severo. Lì incontra il bullo Krebs e la coraggiosa Anunciacion, interpretata da Megan Charpentier. Insieme, i due ragazzi intraprendono un viaggio che li condurrà nella città magica di Zyl, fondata da Nicholas Drago (il leggendario Ed Asner), nonno di Ivan e celebre inventore di giochi.
A minacciare la pace della città è Morodian, il misterioso antagonista impersonato da Joseph Fiennes. Morodian è il capo della “Compagnia dei Giochi Profondi”, un’organizzazione che trasforma il piacere del gioco in un’arma di potere. Solo scoprendo il senso più autentico della creatività, Ivan potrà salvare Zyl e la sua famiglia. Il film diventa così una metafora della crescita: l’infanzia che sfida la paura, l’ingegno che sconfigge la manipolazione.
Il giovane David Mazouz regala un’interpretazione intensa e matura. Pochi anni dopo sarebbe diventato Bruce Wayne nella serie “Gotham”, ma qui mostra già un talento naturale. Joseph Fiennes, celebre per “Shakespeare in Love” e “The Handmaid’s Tale”, costruisce un villain elegante, inquietante e carismatico. E accanto a loro c’è Valentina Lodovini, madre dolce e sognatrice, simbolo di un cinema italiano che sa emozionare anche nei ruoli più brevi. Il regista argentino Juan Pablo Buscarini, già premiato con il Goya per “El Ratón Pérez”, realizza un film visivamente curato. Le scenografie ricordano un puzzle vivente, un insieme di meccanismi che si incastrano con precisione da orologio. Ogni scena è costruita come un enigma, ogni dettaglio diventa parte di un grande gioco narrativo.
“L’inventore di giochi” ha ricevuto quattro premi e otto candidature in festival internazionali. Nonostante una valutazione modesta (5,5 su IMDb), è stato apprezzato per la capacità di fondere tecnologia, artigianato e immaginazione. Il mondo di Zyl nasce da ispirazioni reali: i labirinti di Borges, i giochi da tavolo tradizionali, la logica dei rompicapi e l’estetica del steampunk.
La fotografia utilizza colori metallici e riflessi di luce per evocare un mondo sospeso tra scienza e magia. Ogni inquadratura è pensata come una tavola illustrata, e la colonna sonora amplifica l’atmosfera misteriosa. Non stupisce che il film sia stato spesso proiettato in scuole e cineforum come esempio di cinema didattico sull’ingegno. Insomma, è uno di quei capolavori da non perdere.
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