La Macchinazione, l’eredità viva di Pasolini su RaiPlay: un film necessario, da (ri)vedere oggi.
C’è un film su RaiPlay che non è solo cinema, ma memoria, coraggio e ferita aperta. È La Macchinazione, diretto da David Grieco, con un monumentale Massimo Ranieri nei panni di Pier Paolo Pasolini. Un titolo che, nonostante la tiepida accoglienza in sala nel 2016, è oggi uno di quei film da salvare, uno di quelli che ogni generazione dovrebbe riscoprire.
È disponibile gratuitamente nella sezione “aggiunti di recente” della piattaforma Rai, ed è una di quelle occasioni che non si possono ignorare. Grieco, amico e collaboratore di Pasolini, non costruisce un biopic tradizionale: mette in scena una vera e propria autopsia dell’Italia degli anni Settanta, del potere, dei segreti e del silenzio che ancora circondano la morte dello scrittore e regista.
La Macchinazione non è solo un film su un delitto, ma una riflessione sul prezzo della verità e sull’isolamento di chi non accetta compromessi. Estate 1975. Pasolini è stremato, ma lucido. Monta Salò o le 120 giornate di Sodoma e scrive Petrolio, romanzo in cui affonda la lama nei rapporti tra politica, petrolio e corruzione. In quei mesi incontra Pino Pelosi, un ragazzo di borgata che diventerà il suo ultimo compagno e, secondo la verità ufficiale, il suo assassino. Ma nulla in questa storia è semplice. Quando il negativo del film viene rubato e arriva una richiesta di riscatto, Pasolini accetta di incontrare i ricattatori. È l’inizio della fine. Quella notte, all’Idroscalo di Ostia, il corpo di Pasolini viene ritrovato senza vita. La Macchinazione prova a fare luce su ciò che accadde davvero, con una tensione quasi documentaria, ma animata da un’urgenza emotiva e politica che raramente si vede nel cinema italiano.
Ranieri sorprende e spiazza: non imita, ma incarna. Con voce roca e sguardo febbrile, restituisce un Pasolini fragile e feroce, ossessionato e lucido. Accanto a lui, Libero De Rienzo regala una prova intensa e piena di umanità, una delle sue più memorabili. Ogni dialogo vibra di rabbia e poesia. Ogni scena è un frammento di verità che cerca ancora giustizia. La Macchinazione è stato accolto con rispetto dalla critica, ma non ha mai raggiunto il pubblico che meritava. Eppure oggi, a distanza di anni, su RaiPlay trova la sua seconda vita: un’occasione rara per i più giovani di conoscere Pasolini non come un nome da manuale, ma come un uomo che ha pagato la libertà con la vita.
Il film è un manifesto di resistenza culturale, un invito a non dimenticare, a interrogarsi su cosa significhi davvero essere liberi in un Paese che spesso teme chi pensa diversamente. Un film che non parla solo del 1975, ma di noi. Parla del potere, dell’informazione, della paura e del coraggio di dire quello che non si deve dire. È un film che scuote, che non consola, ma illumina. Ed è gratis su RaiPlay. Un’occasione per salvare la memoria, per guardare la verità negli occhi, per capire perché la voce di Pasolini continua, ancora oggi, a bruciare.
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