Borsalino su RaiPlay ancora per pochi giorni: il capolavoro che ha fatto grande il mito di Delon e Belmondo.
C’è un titolo che basta da solo per evocare eleganza, carisma e cinema d’autore: Borsalino. Il film diretto da Jacques Deray, con Alain Delon e Jean-Paul Belmondo, resta una pietra miliare del gangster movie europeo. E ora, a più di cinquant’anni dall’uscita, è disponibile su RaiPlay ancora per pochi giorni, solo fino al 14 novembre. Un’occasione da non perdere per chi ama il grande cinema, quello costruito con stile, ritmo e un fascino che non scolorisce. Marsiglia, 1930. Due uomini si incontrano, si studiano, si sfidano. Poi, invece di distruggersi, decidono di allearsi. Roch Siffredi (Alain Delon) e François Capella (Jean-Paul Belmondo) non sono eroi, ma nemmeno mostri: sono due anime ambiziose, spinte dal desiderio di dominare una città che vive di gioco, corruzione e potere.
La loro ascesa nel mondo criminale è scandita da sparatorie, amori, tradimenti e un senso di lealtà che dura fino all’ultimo respiro. Deray costruisce un racconto epico ma raffinato, con una regia fluida e una fotografia che avvolge Marsiglia di un’aura dorata e decadente. Ogni inquadratura è una dichiarazione d’amore al cinema classico. All’uscita, nel 1970, Borsalino fu un trionfo al botteghino. In Francia superò i quattro milioni di spettatori e conquistò l’Europa intera. La critica riconobbe l’impatto visivo e il fascino irresistibile della coppia Delon-Belmondo, ma fu soprattutto il pubblico a decretarne la grandezza. Nonostante la mancata statuetta agli Oscar 1971, il film ottenne una candidatura come Miglior Film Straniero e vinse un César per la scenografia, imponendosi come uno dei titoli più rappresentativi del cinema francese del dopoguerra. Rivederlo oggi su RaiPlay significa riscoprire un modo di fare cinema in cui il gesto contava più delle parole e lo stile era già racconto.
Borsalino non è solo un gangster movie. È una lezione di carisma, una sinfonia di sguardi e silenzi che racconta un’amicizia virile e tragica. Delon e Belmondo incarnano due volti opposti dello stesso mito: il primo glaciale, elegante, impenetrabile; il secondo istintivo, ironico, irresistibile. Insieme, hanno creato un duo che il cinema europeo non ha mai più eguagliato. Anche la colonna sonora di Claude Bolling, con le sue note jazz vintage, aggiunge una dimensione nostalgica e magnetica che resiste al tempo. Chi non l’ha ancora visto, ha una settimana di tempo per recuperarlo. Dal 15 novembre, infatti, Borsalino uscirà dal catalogo di RaiPlay, e perderlo sarebbe come rinunciare a una parte di storia del cinema.
Non si tratta solo di un film ben fatto, ma di un documento culturale, una finestra su un’epoca in cui la Francia dettava le regole del fascino cinematografico. Ogni fotogramma di Borsalino è un inno alla forma, alla bellezza dell’imperfezione, alla magia di due divi che bastano da soli a reggere il peso del mito. Negli anni in cui tutto si consuma in pochi giorni di streaming, Borsalino dimostra che certi film non passano mai di moda. Sono quelli che non urlano, ma lasciano il segno. Quelli che sanno raccontare l’ambizione, la fedeltà, la caduta.
E che, anche dopo decenni, continuano a sbaragliare i premi Oscar per intensità e classe. RaiPlay offre ancora per poco la possibilità di vivere (o rivivere) questa esperienza cinematografica senza tempo. E chi lo guarda oggi, resta davvero sconvolto dalla sua potenza elegante.
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