Rai 1 perde un pezzo da novanta: a Natale nessun film da Eduardo De Filippo.
Da qualche anno, le feste di Natale su Rai 1 avevano il profumo del teatro napoletano. Le serate si accendevano con i grandi classici di Eduardo De Filippo, riportati in vita da interpreti amatissimi come Sergio Castellitto, Vanessa Scalera, Massimiliano Gallo e Anna Foglietta. Era diventata una piccola tradizione: un modo per riscoprire la genialità di Eduardo, tra ironia, malinconia e una Napoli che sa ridere anche quando piange. Ma quest’anno quella magia si interrompe. Dopo il successo di Non ti pago, Napoli Milionaria e Questi fantasmi!, nei palinsesti natalizi 2025 non compare nessuna nuova trasposizione dalle opere del maestro. Un’assenza che si fa notare, perché il pubblico ormai aspettava con affetto quell’appuntamento, diventato simbolo di un Natale “autentico” e profondamente italiano.
Il ciclo Eduardo per la Rai aveva rappresentato una delle mosse culturali più riuscite degli ultimi anni: un ponte tra teatro e televisione, tra passato e presente. Ogni messa in onda portava con sé record di ascolti e una pioggia di commenti entusiasti. Quest’anno, invece, Rai 1 sembra prendersi una pausa, lasciando spazio a nuove fiction e film d’autore, ma rinunciando a quello che per molti spettatori era diventato un rito domestico, condiviso e familiare. Una scelta che lascia spazio alla nostalgia, ma anche alla fantasia: quale opera di Eduardo potrebbe essere la prossima da adattare?
Rai 1 senza Eduardo: pausa o cambio di rotta?
L’assenza di un titolo “eduardiano” nel Natale 2025 potrebbe indicare una fase di transizione, forse per rinnovare la formula o preparare un ritorno in grande stile nel 2026. Del resto, adattare Eduardo non è semplice: richiede equilibrio tra rispetto del testo e innovazione visiva, tra lingua napoletana e accessibilità nazionale. L’assenza di un titolo eduardiano non è solo una curiosità televisiva: potrebbe avere conseguenze concrete. Innanzitutto, sul piano dell’immagine, perché la Rai perde uno dei suoi tratti più riconoscibili e amati nel periodo delle feste. Quella scelta di raccontare l’Italia autentica attraverso il teatro napoletano aveva distinto la rete pubblica da piattaforme e concorrenti commerciali. Senza un appuntamento di questo tipo, il Natale televisivo rischia di apparire più omologato, meno radicato nella cultura nazionale e più orientato all’intrattenimento leggero.

Inoltre, sul piano editoriale, la pausa potrebbe rallentare un progetto che aveva trovato un equilibrio raro: unire pubblico popolare e qualità culturale. Gli adattamenti eduardiani erano riusciti dove molti esperimenti precedenti avevano fallito, portando il teatro a milioni di spettatori senza risultare “pesanti” o elitari. Il rischio, ora, è di perdere continuità e memoria: un pubblico abituato a ritrovare Eduardo durante le feste potrebbe disaffezionarsi, spostando l’attenzione verso altri contenuti o piattaforme. D’altra parte, è possibile che questa pausa serva alla Rai per ripensare la formula, rinnovare lo stile registico o progettare una nuova stagione di adattamenti più ambiziosi per il 2026. Il pubblico, però, resta fedele. E lo dimostra il successo costante delle repliche, che ogni anno su RaiPlay scalano le classifiche dei contenuti più visti durante le feste. Segno che Eduardo De Filippo non ha bisogno di effetti speciali per emozionare: bastano le sue parole, ancora attuali, ancora vive.
