Zodiac: il thriller ispirato a una storia vera che ha sconvolto l’America arriva stasera in tv su Iris
Ci sono film che non invecchiano mai, perché toccano corde profonde: la paura, l’ossessione e il mistero. Zodiac, il capolavoro diretto da David Fincher, torna stasera in prima serata su Iris per far rivivere una delle vicende criminali più inquietanti della storia americana. Basato sui libri di Robert Graysmith, il film racconta la vera storia del serial killer di San Francisco che tra la fine degli anni ’60 e i primi ’70 seminò terrore e confusione tra polizia e cittadini, lasciando dietro di sé un enigma mai risolto. Un caso che, ancora oggi, continua a dividere esperti e appassionati di cronaca nera. Tutto inizia il 4 luglio del 1969, quando una giovane coppia viene aggredita in auto. È solo l’inizio di una serie di omicidi firmati con un simbolo misterioso e accompagnati da lettere cifrate inviate ai quotidiani locali.
Quelle missive, piene di codici e rivendicazioni, trasformarono il killer in una sorta di “leggenda oscura”, capace di umiliare la polizia e dominare l’opinione pubblica. Il film segue il punto di vista di tre uomini che, in modo diverso, finiscono prigionieri di quell’ossessione: il vignettista Robert Graysmith (interpretato da Jake Gyllenhaal), il giornalista Paul Avery (Robert Downey Jr.) e l’ispettore Dave Toschi (Mark Ruffalo). Le loro indagini diventano una spirale senza uscita, fatta di false piste, sospetti, delusioni e paure che corrodono ogni certezza. Zodiac non racconta solo un caso di cronaca. Mostra il lato più oscuro dell’animo umano e il prezzo da pagare quando la ricerca della verità diventa una dipendenza.
Nel cast spiccano anche Anthony Edwards, Brian Cox, Chloë Sevigny e John Carroll Lynch, quest’ultimo inquietante nella parte del principale sospettato, Arthur Leigh Allen. La regia di Fincher, già maestro di atmosfere claustrofobiche e precisione maniacale (basti pensare a Seven o Fight Club), costruisce un racconto lento, meticoloso, visivamente perfetto. Ogni dettaglio è studiato per ricreare il clima dell’epoca: la tensione, il rumore delle redazioni, i telefoni che squillano, le luci fredde della polizia. Nonostante l’assenza di una soluzione definitiva, il film tiene lo spettatore incollato fino all’ultima scena, restituendo il senso di frustrazione che accompagnò gli investigatori reali per oltre un decennio. All’uscita nel 2007, Zodiac fu accolto con entusiasmo dalla critica. Gli esperti lodarono la capacità di Fincher di fondere rigore giornalistico e tensione psicologica, trasformando un caso irrisolto in un’esperienza immersiva e inquietante.
Al botteghino il film incassò 84 milioni di dollari in tutto il mondo (di cui oltre 33 milioni solo negli Stati Uniti), dimostrando come anche un racconto complesso e privo di “verità finali” potesse conquistare il pubblico. In Italia superò i 2,5 milioni di euro, diventando un cult per gli amanti del genere investigativo. A distanza di quasi vent’anni, Zodiac resta un film potente, attuale e disturbante. È una storia vera che parla di ossessione, paura e fallimento, ma anche della sete di verità che muove ogni essere umano. Rivederlo oggi significa immergersi in un’epoca in cui il giornalismo d’inchiesta sfidava il potere e la società americana scopriva il volto più oscuro della modernità. Per chi ama i thriller psicologici, le storie vere e le indagini impossibili, la visione di stasera su Iris è semplicemente imperdibile.
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