Oltre ad emozionare il pubblico in Noi del Rione Sanità, Vincenzo Nemolato sorprende con un film che non assomiglia a nessun altro: Paradise – Una nuova vita su RaiPlay è una commedia drammatica che parla di paura, redenzione e coraggio, con il tono lieve di chi ha imparato a sorridere anche nel dolore.
Calogero vende granito in Sicilia. Una vita semplice, lineare. Finché una notte assiste a un omicidio mafioso. Decide di fare la cosa giusta: testimoniare. Da quel momento perde tutto. La sua casa, la sua identità, persino il nome. Entra nel programma di protezione dei testimoni e finisce tra le montagne del Friuli, in un residence abbandonato a Sauris, dove la neve copre ogni cosa, anche la paura. Lì incontra un prete disincantato, una comunità che parla una lingua incomprensibile e un killer che conosce fin troppo bene. Sì, proprio l’uomo contro cui ha testimoniato. Da questo paradosso nasce una storia tenera e assurda, dove la sopravvivenza diventa risata, e la solitudine si trasforma in seconda occasione.
Nemolato è intenso e malinconico. Nel suo sguardo passa tutto: il Sud lasciato alle spalle, la paura di non appartenere più a nessun luogo. Accanto a lui, Giovanni Calcagno nel ruolo del killer pentito, ruvido e umano allo stesso tempo. Branko Zavrsan, Selene Caramazza, Andrea Pennacchi e Katarina Cas completano un cast dove ogni volto racconta una diversa forma di esilio.
Il regista triestino Davide Del Degan costruisce un racconto che non teme il rischio. Trasforma un tema pesante – la vita dei testimoni di giustizia – in una favola surreale e piena di grazia. La sua mano è leggera ma precisa. Con la neve del Friuli disegna un silenzio che parla più delle parole. La sceneggiatura, scritta con Andrea Magnani, alterna noir, commedia e dramma, in un equilibrio perfetto tra assurdo e verità. Del Degan guarda a Kaurismäki e al cinema del Nord Europa, ma mantiene un cuore tutto italiano. Il suo “Paradise” è un film che riflette sulla possibilità di ricominciare, anche quando non si ha più niente da perdere. Presentato al Torino Film Festival nel 2019, nella sezione “After Hours”, il film ha conquistato pubblico e critica. Importante riconoscere il valore di un’opera piccola, ma capace di lasciare il segno.
Paradise – Una nuova vita non parla solo di mafia. Parla di identità, di vergogna e di quella sottile ironia che nasce quando la vita ti mette all’angolo. È un film che scardina i cliché: niente eroi, niente sparatorie, solo esseri umani fragili e vivi. La critica lo ha definito “un ponte tra il cinema civile e la poesia visiva”. E non a torto. Al di là di Noi del Rione Sanità, Nemolato trova in quest’altro film un ruolo che ne conferma la maturità artistica. Il suo Calogero non urla, non si impone: resiste. È un uomo che impara a convivere con la paura, a riconoscersi in un paesaggio straniero, a trovare un nuovo senso nel silenzio.
In streaming gratuito su RaiPlay, “Paradise – Una nuova vita” è una di quelle gemme che rischiano di passare inosservate. Eppure parla con una sincerità rara. Mostra come anche chi tradisce il silenzio dell’omertà possa trovare, nel gelo di un altro mondo, una piccola libertà. È un film che fa ridere e pensare, senza mai cedere al moralismo. Chi ama Noi del Rione Sanità rimarrà spiazzato. Ma anche grato. Perché qui Nemolato non è più solo un volto di quartiere: è la voce di chi sceglie di rinascere, anche quando il prezzo è l’oblio. “Paradise – Una nuova vita” è disponibile ora su RaiPlay.
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