Premiato a Cannes e ai David, presto fuori da RaiPlay: il mondo l’ha amato, l’Italia l’ha ignorato

A Chiara: il film italiano premiato a Cannes che tutti dovrebbero vedere (prima che sparisca da RaiPlay).

C’è un film italiano che ha incantato Cannes, conquistato la critica internazionale e fatto vincere un David di Donatello a una giovane attrice straordinaria. Eppure, in Italia, quasi nessuno lo ha davvero visto. Si chiama A Chiara, è diretto da Jonas Carpignano e racconta una storia che parla al cuore del nostro Paese: quella di una ragazza calabrese costretta a guardare in faccia il lato oscuro della sua famiglia. Il film è disponibile ancora per pochi giorni su RaiPlay, poi scomparirà dal catalogo. Un’occasione preziosa, per molti irripetibile, di scoprire uno dei titoli italiani più coraggiosi e intensi degli ultimi anni.

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Una scena da A Chiara, disponibile su RaiPlay ancora per pochi giorni

Girato con attori non professionisti, tutti appartenenti alla vera famiglia Rotolo, A Chiara riesce a raccontare con verità disarmante la crescita di una ragazza che, all’improvviso, vede il mondo crollare. La protagonista, interpretata da Swamy Rotolo, ha solo quindici anni e vive a Gioia Tauro, in Calabria. Il suo mondo sembra perfetto: amici, scuola, una famiglia unita. Ma una notte tutto cambia. L’auto del padre va in fiamme e lui scompare. Da quel momento Chiara inizia un viaggio dentro la verità, dentro le bugie, dentro sé stessa. Carpignano sceglie uno sguardo ravvicinato, intimo, che non giudica ma osserva. Mostra l’amore, la paura, la rabbia, il coraggio di una ragazza che non accetta il destino che le viene imposto.

Da Cannes alla ribalta mondiale: A Chiara su RaiPlay ancora per poco

Presentato alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes 2021, il film ha ottenuto un successo travolgente. Ha vinto il Premio Europa Cinemas Label come miglior film europeo della sezione e ha collezionato candidature in tutto il mondo: sei nomination ai David di Donatello, tra cui miglior film e miglior regia, e tre agli Spirit Awards americani. Swamy Rotolo, allora giovanissima, ha ricevuto il David come miglior attrice protagonista, diventando una delle rivelazioni più luminose del nuovo cinema italiano. Nonostante i riconoscimenti, A Chiara resta un titolo di nicchia, scoperto solo da chi ama cercare gemme nascoste nel catalogo RaiPlay. Eppure è un film che parla a tutti: padri e figlie, adolescenti e adulti, chi ha dovuto crescere troppo in fretta e chi ha imparato che la verità può essere un atto d’amore.

Con una fotografia che cattura la bellezza ruvida della Calabria e una regia sobria ma potentissima, Carpignano chiude la sua trilogia iniziata con Mediterranea e A Ciambra. Ogni suo film racconta un’Italia che spesso non arriva sugli schermi, ma che esiste, viva e vera, nelle strade del Sud. Ora resta poco tempo per scoprirlo. A Chiara sparirà presto da RaiPlay, e sarebbe un peccato lasciarlo andare senza avergli dedicato un’ora e mezza del proprio tempo. Perché non capita spesso che un film italiano, nato dal basso, emozioni così in alto.

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