Il Mostro su Netflix divide l’Italia: pubblico deluso e interdetto per un dettaglio controverso

Il Mostro di Stefano Sollima: il fascino del buio che non illumina su Netflix.

C’erano grandi aspettative per Il Mostro, la nuova miniserie Netflix firmata da Stefano Sollima, regista noto per la sua capacità di trasformare il realismo in tensione pura. La promessa era quella di un viaggio lucido e inquietante nel cuore del caso più oscuro della cronaca italiana: gli omicidi del Mostro di Firenze. Eppure, il risultato finale lascia l’amaro in bocca a molti spettatori italiani. Sul piano visivo, Sollima non delude: l’estetica è potente, le atmosfere notturne tagliano la scena con precisione chirurgica, e la regia cattura quella sensazione di claustrofobia tipica della provincia italiana degli anni ’70 e ’80. Ma dietro questa cura formale, il racconto inciampa proprio là dove tutti aspettavano la sua forza: nella ricostruzione storica.

La cronaca vera viene filtrata da scelte narrative spesso confuse. I continui salti temporali, pur pensati per dare ritmo e densità alla narrazione, rendono difficile seguire la vicenda anche per chi conosce a fondo il caso. Alcuni eventi vengono alterati, altri inventati di sana pianta, con escamotage che, se da un lato rendono la trama più cinematografica, dall’altro indeboliscono la credibilità complessiva. L’impressione è che la serie, nel tentativo di evitare la spettacolarizzazione del male, finisca per allontanarsi troppo dal fatto storico, perdendo il contatto con la realtà che dovrebbe denunciare.

Il Mostro su Netflix: c’è un grande assente nella serie di Sollima

Il grande assente, però, è Pietro Pacciani. L’uomo simbolo di quella vicenda, figura che ancora oggi divide e inquieta, viene solo sfiorato, quasi relegato a comparsa. La sua presenza, accennata ma mai approfondita, lascia un senso di sospensione: un’occasione mancata o forse un indizio per qualcosa che deve ancora arrivare. Alcuni spettatori leggono in questa scelta un segnale: che Sollima stia preparando una seconda stagione, focalizzata proprio su di lui. I commenti su X, Instagram e TikTok si sprecano tra critiche, elogi e possibili congetture. Ma per ora, non c’è nulla di confermato.

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Una scena da Il Mostro, la serie di Sollima disponibile su Netflix

Dal punto di vista emotivo, Il Mostro resta un’esperienza potente ma incompleta. La serie si concentra sul dolore, sull’ignoranza e sul maschilismo radicato in una certa cultura rurale, ma manca di equilibrio tra verità e finzione. È come se Sollima avesse scelto di raccontare più “i mostri dentro gli uomini” che “l’uomo chiamato Mostro di Firenze”. Un approccio interessante, ma che molti spettatori hanno percepito come una fuga dalla responsabilità del racconto storico. Il risultato? Una produzione visivamente impeccabile ma narrativamente sbilanciata. Il Mostro affascina, inquieta, ma non chiarisce. Non scandalizza per ciò che mostra, ma per ciò che non osa raccontare. E per un pubblico che aspettava finalmente una rappresentazione chiara e rispettosa del mistero più terribile d’Italia, è una delusione difficile da nascondere.

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