Il pubblico ha scelto: il sabato sera vuole leggerezza, non litigi. Il punto debole di Ballando con le Stelle.
C’è un messaggio chiaro che arriva dagli ascolti del sabato sera: la gente, davanti alla tv, non vuole tensioni né discussioni infinite. Vuole ridere, distrarsi, passare due ore di spensieratezza. E Tu sì que vales, ancora una volta, intercetta alla perfezione questo desiderio. La scena di Maria De Filippi che, parrucca bionda e occhiali da sole, interpreta Mi vendo di Renato Zero è diventata virale in poche ore, ma non solo. Angela dei Ricchi e Poveri, I Cugini di Campagna e Cesara Buonamici come ospite: un concentrato di autoironia e divertimento genuino che ha conquistato tutti. Non è solo intrattenimento, è la conferma di un linguaggio televisivo che funziona. La gara dei lipsync non prende in giro, non punta a ridicolizzare: si diverte e fa divertire, e il pubblico lo premia.
Il giorno dopo, i numeri parlano chiaro. Tu sì que vales ha raccolto 3.775.000 spettatori e il 25,7% di share, staccando nettamente Ballando con le Stelle, fermo a 2.858.000 spettatori e il 23,3%. Il vero punto è che lo show di Canale 5 è diventato l’unico vero varietà della tv generalista capace di unire generazioni. Gli sketch, i talenti improbabili, i momenti comici e la spontaneità del cast: da Rudy Zerbi a Sabrina Ferilli, fino a Luciana Littizzetto e la new entry Paolo Bonolis, creano un’atmosfera da “famiglia in salotto”. Non ci sono tensioni da reality, né giudizi velenosi. E questo, oggi, fa la differenza.
Dall’altra parte, Ballando con le Stelle continua a proporre un impianto elegante e consolidato. Ma il problema non è il ballo. È tutto quello che gira intorno: polemiche tra concorrenti, discussioni in giuria, frecciatine dietro le quinte. Quello che dovrebbe essere un programma leggero, dove il ballo è protagonista, si trasforma spesso in un’arena di scontri personali.
Il risultato? Lo share si ferma sotto la soglia del 24%, e la percezione di “ripetitività” cresce. Persino i momenti di spettacolo, come i “ballerini per una notte”, faticano a restituire quella freschezza che il pubblico oggi cerca. Non si tratta solo di una sfida di numeri, ma di linguaggio. Non è bastato l’acquisto di Barbara D’Urso nel cast: il talent non sfonda.
Il sabato sera del 2025 racconta una verità semplice: chi accende la tv dopo una settimana di lavoro vuole rilassarsi. E la leggerezza, quando è autentica e condivisa, vale più di qualsiasi polemica. I dati lo confermano: anche il 4 ottobre, Ballando si è fermato a 3.092.000 spettatori (25,7%), mentre Tu sì que vales ha toccato quota 3.933.000 (26,8%). Maria De Filippi e il suo team hanno capito che la tv del weekend deve far sorridere senza forzature. Basta litigi e tensioni mascherate da intrattenimento. Il pubblico non li vuole più. Vuole empatia, gioco, momenti virali e quel pizzico di follia che solo chi sa prendersi poco sul serio può regalare. E allora sì, il sabato sera ha deciso: vince chi diverte, non chi discute.
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