Un film che non si limita a raccontare il pericolo, ma lo fa respirare: “She Walks in Darkness” è la nuova rivelazione Netflix che ha infiammato la Spagna, ma che in Italia è ancora tutta da scoprire.
La protagonista è Susana Abaitua, magnetica e vulnerabile. Interpreta Amaia, giovane agente della Guardia Civil mandata sotto copertura tra i ranghi dell’ETA negli anni ’90. Il suo compito è infiltrarsi, guadagnarsi la fiducia dei terroristi, scoprire dove nascondono armi e informazioni. Ma più si avvicina alla verità, più perde se stessa. Il film, diretto da Agustín Díaz Yanes, è ambientato tra i Paesi Baschi e il sud della Francia, in un’Europa sospesa tra violenza e silenzio. Amaia si finge insegnante in una scuola di San Sebastián, ma dietro le lavagne si nasconde una rete di segreti e sospetti. La sua vita è una linea sottile tra verità e menzogna, tra identità e sopravvivenza.
“She Walks in Darkness” è un thriller politico che non cerca l’azione fine a sé stessa. Ogni sguardo, ogni pausa, ogni parola diventa un’arma. È il peso del dovere che schiaccia la coscienza, il rischio che diventa abitudine. E la tensione cresce, scena dopo scena, fino a un finale che lascia senza respiro.
Accanto alla Abaitua troviamo Andrés Gertrúdix nel ruolo del tenente colonnello Castro, suo superiore e unica ancora morale in un mare di inganni. Iraia Elias è Begoña, figura carismatica e spietata dell’ETA. Raúl Arévalo e Ariadna Gil completano un cast che si muove tra ombre e ideali, dando vita a personaggi che non giudicano ma si consumano. Ogni dialogo pesa come una confessione. Ogni silenzio racconta più di un colpo di pistola. La fotografia di Paco Femenía – cupa, granulosa, a tratti claustrofobica – trasforma il film in un labirinto mentale, dove la paura si percepisce anche nei dettagli più piccoli: il suono di una porta chiusa, il respiro trattenuto, una canzone di Mina usata come codice segreto.
Presentato fuori concorso al Festival Internazionale del Cinema di San Sebastián, il film ha ricevuto lunghi applausi e critiche entusiaste. La stampa spagnola lo ha definito “un pugno di verità nel buio della Storia”. Netflix lo ha distribuito in tutto il mondo, e in Spagna è subito diventato uno degli eventi più visti dell’anno. In Italia, invece, è ancora poco conosciuto: una di quelle perle che meritano di essere scoperte prima che diventino mainstream.
“She Walks in Darkness” non parla solo di terrorismo. Parla di fedeltà, di paura e del prezzo da pagare per restare umani. Mostra cosa significa vivere in bilico tra due vite, senza sapere più quale sia quella vera. E lo fa con una delicatezza che sorprende in un film così teso e oscuro. È un viaggio nella mente e nell’anima. Una riflessione sul potere delle bugie e sulla fragilità del coraggio. Un film che scava nel dolore senza trasformarlo in spettacolo, restituendo al thriller la sua dimensione più intima e profonda. In Spagna è già un fenomeno. In Italia, per ora, un segreto da custodire. Ma chi lo scopre non lo dimentica più.
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