Tratto da una dolce e feroce storia vera, tra i film più visti su Netflix: dopo averlo visto penserai ai tuoi nonni

27 notti: il film tra i più visti su Netflix, ma di cui nessuno parla (ed è un piccolo gioiello argentino).

Tra le nuove uscite Netflix di ottobre, c’è un titolo che sta sorprendendo chiunque gli dia una possibilità. 27 notti, diretto e interpretato da Daniel Hendler, è diventato in pochi giorni uno dei film più visti sulla piattaforma, ma resta inspiegabilmente sottotraccia. Nessuna campagna pubblicitaria, poche recensioni e zero clamore mediatico. Eppure, è una delle opere più intelligenti e delicate del momento. Con un ritmo dolce, ironico e pieno di malinconia, il film racconta la storia di Martha Hoffman, un’anziana mecenate interpretata dalla straordinaria Marilú Marini, che viene internata in una clinica psichiatrica dalle figlie, convinte che la madre stia perdendo il senno.

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Una scena da 27 Notti, disponibile su Netflix

In realtà, Martha è lucida come non mai: vuole solo vivere secondo le proprie regole, senza essere imprigionata dai giudizi degli altri, nemmeno da quelli dei suoi cari. Il film si ispira a un caso realmente accaduto: quello di Natalia Kohen, una donna argentina internata contro la sua volontà a 87 anni. La vicenda, narrata nel romanzo Veintisiete noches di Natalia Zito, diventa al cinema un dramma agrodolce sull’autonomia, la dignità e la libertà personale. Il film evita toni melodrammatici e preferisce un’ironia sottile, quella che nasce dall’assurdo della burocrazia e dalle piccole ipocrisie familiari. L’obiettivo non è commuovere, ma far riflettere: chi decide cosa è “normale”? E fino a che punto l’amore può diventare controllo?

Marilú Marini, un’interpretazione da ricordare su Netflix

L’anima del film è senza dubbio Marilú Marini. La sua Martha è imprevedibile, ironica, fragile e ribelle. In un’epoca in cui il cinema sembra spesso dimenticare i personaggi anziani, Hendler costruisce attorno a lei un racconto che parla di vecchiaia come di una seconda giovinezza, piena di desideri, idee e voglia di libertà. Accanto a lei, lo stesso Daniel Hendler interpreta Leandro Casares, il perito giudiziario incaricato di stabilire se Martha sia davvero malata o solo “diversa”. Tra i due nasce un legame fatto di dialoghi intelligenti, ironia e una crescente complicità. Non c’è mai sentimentalismo, ma una forte empatia che cresce scena dopo scena. Ciò che rende il film speciale è la sua capacità di mescolare toni apparentemente opposti. C’è la leggerezza di certe commedie argentine, ma anche il peso di un dramma intimo che scava nella mente e nel cuore. Le atmosfere della clinica, con il loro ordine freddo e artificiale si alternano ai flashback nei salotti borghesi, dove le figlie discutono della madre come di un problema da risolvere.

In mezzo, c’è Martha, che con un sorriso sarcastico smonta ogni certezza. Nonostante l’assenza di promozione, 27 notti è entrato rapidamente tra i titoli più visti di Netflix Italia, spinto dal passaparola di chi l’ha scoperto per caso e ne è rimasto colpito. Non è un film facile o rumoroso, ma conquista con la sua intelligenza e la sua sincerità. Forse proprio per questo non se ne parla abbastanza: non ha effetti speciali, non ha un cast hollywoodiano, ma ha qualcosa di più raro: verità. In un panorama dominato da blockbuster e serie rumorose, 27 notti è un piccolo gioiello che merita attenzione. È un film che invita a fermarsi, a guardare dentro se stessi e a chiedersi quanto siamo disposti a rinunciare alla nostra libertà per sentirci “al sicuro”. E se vi sembra un tema lontano, bastano pochi minuti per accorgervi che riguarda tutti: chi invecchia, chi si prende cura, chi viene frainteso solo perché non si adegua.

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