Noi del Rione Sanità su Rai 1 non copia Mare Fuori: lo supera dove meno te lo aspetti

Noi del Rione Sanità, Napoli con il mare dentro: il nuovo viaggio emotivo di Rai 1.

La prima puntata di Noi del Rione Sanità, andata in onda ieri sera su Rai 1, ha aperto uno squarcio profondo e autentico su una Napoli che non vuole essere solo scenografia, ma respiro, carne e memoria. In questo universo vibrante si muove suor Celeste, interpretata da Bianca Nappi, attrice capace di attraversare i sentimenti con una naturalezza disarmante. L’attrice, che molti ricordano per Mine vaganti, Magnifica presenza e per la determinata pm Marietta de Le indagini di Lolita Lobosco, torna sul piccolo schermo con una prova diversa, più intima e spirituale.

Le abbiamo chiesto che Napoli ha respirato durante le riprese e quale Napoli respireremo noi guardando la serie. La sua risposta è stata sorprendente, quasi poetica:

“La mia famiglia è napoletana trasferita in Puglia. Le mie origini sono napoletane dalla notte dei tempi. Il mio rapporto con Napoli è viscerale. Non conoscevo la Sanità: era un rione da evitare fino a qualche tempo fa, ma io l’ho vissuto per giorni, abitandoci e girando la serie. Ho scoperto persone e angoli unici al mondo. Mi sono legata a questo quartiere e per la prima volta non ho sentito la mancanza del mare. Dalla Sanità non si vede il mare, ma è un’altra Napoli, non è un minus. Ho vissuto una Napoli con il mare dentro”.

Quella frase, “una Napoli con il mare dentro” è rimasta sospesa anche dopo che le telecamere si sono spente. Non è solo un’immagine, ma una dichiarazione d’amore verso la città e verso una parte di sé.

@giusyindiretta

Stasera parte la nuova fiction di Rai 1, Noi del Rione Sanità con Carmine Recano, Nicole Grimaudo e Bianca Nappi. Proprio lei lo scorso giugno, mi ha parlato della Napoli che ha vissuto e di quella che vedremo noi alle prese con questa storia imperdibile. Regia di Luca Miniero 🎬 #davedere #fictionrai #napoli #fyp #viral

♬ Sara non piangere – Pino Daniele

La forza silenziosa di suor Celeste e Bianca Nappi in Noi del Rione Sanità

In Noi del Rione Sanità, Bianca Nappi interpreta suor Celeste, confidente e alleata di don Giuseppe Santoro (ispirato a don Antonio Loffredo, interpretato da Carmine Recano). È una donna che osserva, comprende e guida senza mai imporsi. In un quartiere che lotta contro le ferite della criminalità e la fatica del quotidiano, la sua presenza diventa un ponte tra fede e realtà. Nappi e Recano hanno raccontato come sul set “la vera sfida era raccontare la luce in mezzo all’ombra”, un equilibrio sottile che la serie riesce a mantenere con grazia. La Sanità è un luogo che entra sotto pelle. Un quartiere che vive di contrasti, ma anche di straordinaria vitalità.

noi del rione sanità
Bianca Nappi in Noi del Rione Sanità

Ci abitano persone che sanno quotidianamente trasformare la difficoltà in arte. Questo è il cuore del progetto, e i protagonisti in fatti durante le varie sessioni promozionali, hanno insistito proprio sul concetto di arte come forza salvifica. La serie, diretta da Luca Miniero, non cerca la cartolina perfetta ma la verità di un popolo. Il racconto segue il cammino di un prete di frontiera ispirato a don Antonio Loffredo, figura realmente esistente, capace di trasformare uno dei quartieri più difficili della città in un laboratorio di speranza e cultura. A sostenerlo, un cast corale che include Nicole Grimaudo, Vincenzo Nemolato, Tony Laudadio e la giovane Ludovica Nasti. Tutti insieme restituiscono una Napoli che non chiede pietà ma ascolto, una città che ricorda, resiste e si reinventa ogni giorno.

Il mare dentro: un ponte con il pubblico

Nappi poi, che abbiamo avuto il piacere di intervistare a giugno non nasconde il desiderio di spingersi oltre: “Vorrei fare un film o una serie prettamente comica e un noir, un genere che non ho mai affrontato fino in fondo”. Un sogno doppio, che racconta la curiosità e l’energia di chi non smette mai di cercare nuove sfumature. Ed è proprio questa curiosità che traspare in Noi del Rione Sanità: il bisogno di non ripetere, di non imitare, di raccontare ancora Napoli ma da un altro punto di vista.

L’attrice ha ragione: dalla Sanità non si vede il mare, ma il mare si sente. È dentro le voci, nei balconi aperti, nelle mani di chi dipinge e di chi prega. È un mare invisibile, ma profondissimo. Come accadde con Mare Fuori, anche qui l’acqua è simbolo di rinascita, di perdono, di identità. Solo che questa volta il mare non bagna, ma abita. E forse è proprio questo il messaggio più forte della nuova fiction Rai: la speranza non arriva da fuori, ma da dentro.

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