Lo straniero senza nome: il western che brucia ancora, ma solo fino all’11 novembre su Netflix.
Ci sono film che non invecchiano. Non perché sembrano moderni, ma perché restano vivi, pulsanti, come una ferita che continua a sanguinare. Lo straniero senza nome di Clint Eastwood, disponibile su Netflix ancora per pochi giorni (fino all’11 novembre), è uno di quei titoli che non si possono ignorare. Un western che va oltre le pistole e la polvere del deserto: è un racconto morale, quasi soprannaturale, sul senso della colpa e sulla vendetta che ritorna quando nessuno la aspetta più. Uscito nel 1973, il film segnò una svolta per Eastwood, che da icona del western “all’italiana” passò dietro la macchina da presa, firmando una delle opere più visionarie e inquietanti del genere. Niente più eroi senza macchia o duelli al tramonto: qui tutto è pervaso da una luce malata, rossa di sabbia e sangue, e la cittadina di Lago diventa il simbolo di un’America che tenta di seppellire i propri peccati.
Il protagonista, uno straniero senza nome, enigmatico, silenzioso, quasi spettrale, arriva in città come una punizione. Gli abitanti, terrorizzati da tre fuorilegge che stanno per tornare, gli chiedono aiuto. Ma in cambio, lui pretende tutto: il potere, il rispetto, e perfino l’anima del paese. In poche ore, ribattezza Lago “Inferno” e trasforma la comunità in un teatro di colpa collettiva. A distanza di cinquant’anni, Lo straniero senza nome continua a dividere e affascinare. La critica americana lo definì “un incubo morale travestito da western”. In Europa venne salutato come il film in cui Clint Eastwood supera Sergio Leone, costruendo il suo linguaggio visivo e tematico. Le atmosfere sono dense, quasi gotiche: il vento che fischia tra le case di legno, il colore del cielo, i silenzi interminabili che anticipano le esplosioni di violenza. Ogni inquadratura sembra scolpita per raccontare non il West, ma la condanna di chi non sa redimersi.
In un’epoca di film usa e getta, Lo straniero senza nome resiste come un simbolo di cinema d’autore travestito da film di genere. È stato amato da registi come Quentin Tarantino e Sam Raimi, che lo hanno citato apertamente nelle loro opere. Eppure, paradossalmente, molte nuove generazioni non lo conoscono. Ecco perché questa finestra su Netflix diventa un’occasione irripetibile. Fino all’11 novembre, chi non l’ha mai visto può scoprire il film che ha ridefinito il concetto stesso di western, fondendo il mito della frontiera con l’oscurità del peccato.
Un film “da salvare” non solo per la sua importanza storica, ma perché parla ancora al presente: alle nostre paure, ai nostri silenzi, al prezzo che ogni comunità paga per ciò che decide di dimenticare. Ogni grande film ha il suo momento per essere (ri)visto, e quello di Lo straniero senza nome è adesso. Perché dopo l’11 novembre sparirà dal catalogo Netflix, lasciando solo il ricordo di una polvere che non si posa mai. Non è solo un western. È un fantasma che torna a chiedere giustizia. E se non lo guardi ora, sarà come lasciarlo passare a cavallo davanti alla tua porta per non tornare più.
Stasera su RaiPlay potreste lasciarvi travolgere dalla magia di Eduardo De Filippo. Infatti, Maria Vera…
Netflix propone ogni giorno migliaia di contenuti ai suoi utenti. Tra film e serie tv,…
Aurora Ramazzotti e i consigli per far crescere una pianta di avocado in casa: ecco…
Il Paradiso delle Signore è uno dei prodotti più amati della Rai. Nato come fiction…
Uno dei film più amati e osannati di Ridley Scott, risorge oggi per una giustissima…
Tra le migliori serie turche del momento, accanto a La notte nel cuore, La forza…