Un viaggio nell’anima di Luigi Pirandello, raccontato dalle donne che lo hanno amato e ispirato: è questa l’essenza di Pirandello – Il gigante innamorato, la nuova docufiction Rai con Matilde Gioli, Ester Pantano (e non solo) che promette di diventare un piccolo evento televisivo. In arrivo presto su Rai 1 e su RaiPlay, la produzione firmata da Costanza Quatriglio celebra i novant’anni dalla scomparsa del Premio Nobel siciliano con uno sguardo intimo, appassionato e sorprendentemente moderno.
Non un biopic tradizionale, ma un racconto corale dove le protagoniste sono loro: le otto donne che hanno segnato la vita e l’arte di Pirandello. La madre, la moglie, la figlia, la musa Marta Abba e tutte quelle presenze femminili che hanno lasciato un segno profondo nella mente del drammaturgo. Ognuna racconta la sua verità, con ironia, desiderio e disincanto. Il risultato è un mosaico vibrante di emozioni, in bilico tra verità e rappresentazione. Attraverso immagini d’epoca, musica e performance dal vivo, la docufiction scava nella dimensione più umana di Pirandello. L’autore del “Uno, nessuno e centomila” torna così a essere uomo, figlio, amante, osservatore impietoso della vita e dei suoi inganni.
All’interno del progetto Matilde Gioli ed Ester Pantano, due volti amatissimi dal pubblico Rai. Dopo aver conquistato gli spettatori rispettivamente in Doc – Nelle tue mani (ma anche in Blanca) e Màkari, qui si spogliano dei personaggi televisivi che le hanno rese celebri per immergersi in ruoli complessi e teatrali. “Qui brillano davvero” non è solo un modo di dire: la loro interpretazione restituisce intensità e fascino a un racconto che vibra di sensibilità femminile e verità emotiva. Accanto a loro, un cast corale di grande livello: Donatella Finocchiaro, Manuela Ventura, Gioia Spaziani, Chiara Russo (amatissima ne Il Paradiso delle Signore e Mina Settembre), Simona Distefano e Jennifer Ulrich. Nel cast figura anche Gaetano Aronica.
Pirandello – Il gigante innamorato è anche un viaggio nel tempo. L’Italia che va dall’Unità agli anni Trenta rivive attraverso costumi, musica e atmosfere che raccontano non solo un’epoca, ma anche la condizione delle donne in un mondo che faticava a riconoscerne la forza e la libertà. In questo senso, la docufiction è un manifesto delicato e potente sulla femminilità e sull’ispirazione, sulla memoria e sull’identità. Costanza Quatriglio firma una regia che mescola documentario e finzione con grazia, costruendo un linguaggio visivo che rispetta la complessità di Pirandello ma parla al pubblico contemporaneo. È teatro e cinema insieme, confessione e racconto, sogno e realtà. E proprio in questo equilibrio risiede la sua forza.
In un panorama televisivo dominato da crime e medical drama, Pirandello – Il gigante innamorato si impone come una rarità elegante. È una produzione che osa rallentare, guardare dentro, cercare bellezza nelle parole e nei silenzi. Non è la solita fiction d’autore, ma un’esperienza emotiva che unisce mente e cuore. Quando arriverà in prima serata su Rai 1 e in streaming su RaiPlay, sarà l’occasione perfetta per scoprire un nuovo modo di raccontare la cultura in televisione: vivo, poetico e sorprendentemente vicino a noi. Perché anche i giganti, a volte, hanno un cuore che batte ancora forte.
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